Letteratura Poeti Famosi



Morte di un sogno.

 

Morte di un sogno.

 

Sei un sogno che percorre
infida la mia mente,
e il tuo corpo cereo come una
dea marmorea d’altri tempi
plagia i miei confusi sensi.

 

Vivo sereno e distratto da
strane sensazioni, cullato da
un piacere che non mi lusinga,
sei come un sogno riposto
in un freddo otre senza vita.

 

Quanta luce tenebrosa in  questa notte di luna piena e quante inutili stelle morte come ad accompagnare un amore che mesto volge ad un  ineluttabile declino.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Ladri di esistenze.

Ladri di esistenze.

 

Quante parole fuggono dai nostri
pensieri e questi imperterriti e distratti
deridono e non commentano, che vale
se il filosofo dice e poi solo silenzio.

 

Eppure tanti milioni e milioni di uccelli
migrano cercando luoghi assolati
e ricchi di cibo, perchè noi restiamo in
silenzio e rassegnati innanzi alla morte.

 

Nulla ci sfugge eppur siamo soli e tristi,
il male ci sorprende ed esseri stolti sono
proliferi di atti inconsulti e rubano vil denaro
e poi vite innocenti, quanta inutile morte.

 

Facciamo un minuto di silenzio, dedicato
a chi con superba onestà giunge imperfetto
alla morte, immerso in una ostinata vita
cosparsa di una ingrata virtù e tanta fede.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Mia Divina.

Mia Divina.

 

Mia Divina,
grande donna
asseconda
il mio ardire,
la mia passione,
non indugiare
i miei sensi
son sbocciati
nel fertile Eden
dell’amore
e sono pronti
alla morte,
ma tu non
osteggiare
il destin fatale
di un uomo
che uomo non è.

 

Son fatto solo
di tenue
evanescenze,
è di sera sfioro
il cielo e sposto
le infinite stelle,
celandomi fra
di esse come
a voler svelare
la grandezza
di un amore
a volte volgare
poi dolce
e suadente,
il nostro sogno
non finirà mai
e poi mai.

 

Prima dovrò
contare gli infiniti
pianeti complici
dei nostri sogni
più gaudenti
e degli abbracci
d’amore disinibiti
e far ancora
l’amore con te
nello spazio
infinito,
poi ti prego
osserva senza
lacrime l’addio
di un eterno amore,
è giunta l’ora dei
dolorosi rimpianti.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Gemiti e palpiti d’amore.

 

Gemiti e palpiti d’amore.

 

Quanti gemiti in codesta notte,
ma non sono palpiti d’amore son
amari ricordi che adombrano  la mia malinconica e lesa armonia.

 

Quanti silenzi e nuovi inizi  fra un pianto ed un sogno, e che tormento l’arrivo della nuova cara primavera triste e cupa.

 

Come un albero spoglio delle
sue foglie non adorno ora la
mia anima di illusioni, attendo docile il giungere
di nuove e quiete verità.

 

Son tenero come una pietra
e il mio cuore batte suoni
ovattati e scarsi,son come
la conseguenza del creato più
squallido, vivo ma non è vero.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Attimo fuggevole.

Attimo fuggevole.

 

Attimo ineffabile non fuggire
son teso e avvinto al tuo
sottile tempo misero e scarno
di inadempienti sollazzi e gioie.

 

Fuggi fuggi pure tempo fioco
e disadorno per far baruffa con
le mie malcelate ombre, certo
tetre ma uniche mie compagne.

 

Io ti abbraccio vita, ma non
ti eccitare è così mutevole il mio
amore per te, tanto burlesco
quanto ingordo e sofferente.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Il cuore e l’anima.

Il cuore e l’anima.

 

Un giorno l’anima molto adirata
esclamò con veemenza al cuore,
io sono la regina dell’universo,
della sensibilità e complice
dell’amore nei suoi momenti
più dolci e appassionati,
senza di me tu non hai ragione
di esserci e non puoi confutare
ne l’evidenza ne le mie verità.

 

Il cuore rispose con fare saccente,
io scandisco solo il tempo,
ma il corpo mi deve emozioni
e vita, i miei battiti rendono
te cara anima prolifera
di suggestioni e sentimenti,
sono tutto o forse no,
e se la morte mi uccide
tu non avresti più rifugio.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 

Abbiamo bisogno di entrambe
le cose per introfularci in questo
strano e distratto mondo, spesso
senza virtù e senza empatia.

R. F. B.