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Letteratura Poeti Famosi



Ugo Foscolo – Le opere e la visione della vita

Il suo impegno civile è chiaramente espresso ne Le ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo che rappresenta la società dell’ultimo Settecento, e, in particolare la crisi degli entusiasmi giacobini e rivoluzionari di fronte alla politica napoleonica (trattato di Campoformio).

 

In quest’opera è innanzitutto espressa la protesta di Jacopo contro la violenza del gioco politico che calpesta le speranze di libertà. È poi descritta il suo sconforto per la malvagità che da sempre è presente nella storia umana.

 

La crudeltà degli uomini si impone quasi come una legge naturale e questa considerazione porta Jacopo ad una disperata protesta e ad una inevitabile mortificazione.

 

Nelle odi e nei sonetti, trovano espressione i temi biografici, il sentimento di un profondo disagio esistenziale, il sogno di un mondo che compensi della mediocrità del presente: un mondo fondato su valori eterni come la Bellezza e la Poesia, i grandi valori della mitologia greca.

 

Foscolo fonde, nella sua arte, atteggiamenti della cultura romantica (il dissidio individuo-società, il tormento interiore, la misteriosa aspirazione alla fatal quiete, la morte), e temi neoclassici (la Bellezza concepita come risarcimento dell’angoscia di vivere, l’evasione in un mondo mitico dove si possa raggiungere la perfezione del vivere).

 

Una soluzione particolarmente significativa alle angosce della vita, è fornita dallo stesso Foscolo con il carme Dei Sepolcri: l’opera che suggerisce di superare i limiti umani non rifugiandosi nel sogno della contemplazione, ma partecipando con concreto impegno alla vita associata.

 

Per Foscolo, l’uomo non può sfuggire alla morte e all’oblio, e l’unico modo per superare l’angoscia è l’agire con il furor d’inclite geste. Deriva da ciò una specie di umana immortalità, che non è data a tutti, come quella promessa dalla fede religiosa, ma è riservata solo ai forti.

 

Negli anni della sua maturità, la sua opera si approfondisce nella faticosa ricerca di una poesia, Le Grazie, volta a celebrare un mondo mitico e idealizzato come un altrove in cui ritrovare la serenità perduta per le delusioni storiche.

 

04.10.2013 prof., Ciro Sorrentino