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Letteratura Poeti Famosi



LEOPARDI – ALLA LUNA

ALLA LUNA

 

O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l´anno, sovra questo colle
io venia pien d´angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l´etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, che l´affanno duri!

 

GIACOMO LEOPARDI

 

LEOPARDI: ALLA LUNA – PARAFRASI

 

O graziosa luna, mi ricordo che ora si compie un anno su questo colle, io venivo , pieno di angoscia a contemplarti: e tu sovrastavi quel bosco proprio come fai ora, che lo rischiari interamente. Ma, a causa delle lacrime  che mi sgorgavano dalle ciglia, velato e tremolante appariva ai miei occhi il tuo volto, poiché la mia vita era piena di dolori ed è così ancora, né cambia o mia cara luna. Eppure mi piace il ricordo, e il richiamare alla mente il tempo del mio dolore. Oh come si presenta gradito nell’età giovanile, il ricordo delle cose passate, quando la speranza ha ancora dinanzi a sé lungo tempo e la memoria dietro di sé è breve, anche se il ricordo sia triste e l’angoscia duri tuttavia.

 

LEOPARDI: ALLA LUNA – ANALISI

 

Il tema che domina la poesia è quello della memoria. Ricordare il passato, anche se doloroso, è fonte di piacere, perché se ne rievocano le illusioni. Il poeta osserva la luna, simbolo della forza rassicurante della natura, e le parla come ad una creatura cara. Egli rammenta che anche l’anno prima era salito su quel colle, ma il volto della luna era apparso tremolante ai suoi occhi velati di pianto. Nulla è cambiato da allora, il suo animo è ancora ricolmo di sofferenza, eppure ricordare il dolore di allora gli procura sollievo.

 

A distanza di un anno il poeta torna a contemplare la luna che sovrasta la collina e rinnova la stessa sensazione di commozione di fronte alla natura, provata nella passata circostanza. Anche allora la sagoma della luna, il suo volto limpido gli appariva “nebuloso e tremulo” per le lacrime che gli sgorgavano dagli occhi, perché la vita per lui era “travagliosa”, segnata dal dolore come purtroppo è anche ora. Eppure il ricordo del passato, pur nel persistere della sofferenza, gli è di conforto, anche se si accompagna a sensazioni tristi e anche se l’affanno esistenziale ancora dura.

 

 05.10.2013 Raffaele Feola