È giunta l’ora.
È giunta l’ora.
E’ dunque arrivato l’emaciato sogno,
odioso e avvilente e il suo falso sentore
di un onirico seducente desiderio.
Ne contemplo il significato e generoso cosparge il mio cuore di voglie pazze
e di astrusi e mutevoli affetti.
Folle è l’avversa vita mia ricca di piccinerie
mi alletta con inutili ninnoli ostentando
per me buffi inganni da gonzo.
Mai e poi mai sarò un poeta volli per te
togliere la maschera ma nulla si può, fui ridicolo e tale rimasi seppur con collera.
Sei una sirena silenziosa non ti sento più,
il mio cuore è stanco dell’ ingrato soffrire,
son fragile scosso e scorato.
Accondiscende ma è vigile,anche
se il suo battito è sempre più lento
e insicuro, ma son certo che ti rivedrò.
E davanti a un caldo camino brinderemo
col calice dell’amore al poter vivere in un mondo cosparso di serenità e d’affetto.
Raffaele Feola.