Le Grazie sono un poemetto di ispirazione neoclassica a cui Foscolo si dedicò tra il 1812-13, che rielaborò a più riprese, ma che lasciò incompiuto.
Le Grazie rappresentano la ricerca di un rifugio dalla mediocrità o dalla conflittualità del vivere in un raffinato universo di pura bellezza e di armonica completezza.
Nell’opera c’è una grande componente consolatoria: la classicità del mito e la bellezza femminile sono considerateristoro e consolazione.
Il linguaggio poetico dell’opera è una sintesi armoniosa di forme espressive romantiche e neoclassiche, la cui bellezza sembra provenire da un mondo tramontato per sempre.
Foscolopensa alle Grazie come ad un solo inno alla divinità delle Grazie ma, successivamente prevede l’articolazione e la suddivisione in tre inni:
1. Inno a Venere: rappresenta la nascita della bellezza, tramite l’emergere da Zacinto, che libera l’uomo da una condizione di brutalità.
2. Inno a Vesta: rappresenta l’eredità italica del culto del bello: è un riconoscimento all’importanza dei valori dell’etica civile.
3. Inno a Pallade: rappresenta la crisi di questi valori: la bellezza e il culto delle grazie, tanto da far fuggire le grazie dal mondo e farle rifugiare ad Atlantide; Pallade tesse un velo con i simboli dei valori delle grazie stesse, che proteggerà le Grazie perseguitate da Amore.