Letteratura Poeti Famosi



Non lasciarmi solo.

Non lasciarmi solo.

 

Dovunque cada
il mio pensiero,
sulla terra riarsa
o feconda,
lusseregiante,
o arida,
che importa,
è solo un pensiero d’amore,
è poesia,
un dolce attimo.

 

Per me è come
un’estasi, una vera felicità,
ogni stridore è vita,
è musica divina, ma a volte
sei mutevole,
e priva d’ anima,
non fuggire,
voglio dirti almeno addio.

 

Io mi accontento
di svanir da solo,
senza rimpianti
e con armonia,
ma porgimi la
tua forte e sicura mano,
e sostienimi
con forza e coesione
e dimentica gli astri
son solo vaghi e illusori.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



La piccola eternità.

La piccola eternità.

 

Il tempo non si ferma
prego per la sua fine,
ma non vuol cedere,
più scorre più vede
il mio lento degradare.

 

Il mio strano amore,
quanto ridere, la mia
donna incespica sul
mio cuore in affanno
e pur sa che è fragile.

 

Dai un sorriso e via,
io vivrò in eterno, si
la mia eternità, è breve
e complicata, ma vera,
sincera e autentica.

 

Raffaele Feola Balsamo

 

 



Il risorgere.

Il risorgere.

 

Ho seguito il percorso
di una foglia mentre
lascia il suo ramo forte
e protettivo per posarsi
sull’umido terreno,
ella nulla può contro
la natura che decide
il suo destino,
ma ha la promessa che
un giorno possa rinascere.

 

Ma cari amici miei,
non è la stessa cosa,
ella sarà comunque
diversa dalla prima,
lo stesso è per noi,
dopo il nostro
funereo addio, nasce
poi una nuova esistenza.

 

Giungono piccoli bimbi
dal fare goffo e dolce,
e spero possano rendere 
migliore il nostro cuore, 
che almeno Loro
possano mutare
i risvolti negativi
di una vita insignificante
e amara, e rendere
tutto brioso e sensato,
Ti prego mio illuminato
Creatore fa che sia cosi.

 

Feola raffaele Balsamo.

 



Poco senso ai miei pensieri.

Poco senso ai miei pensieri.

 

Eppur stancai
la mia mente
ed il mio dire,
steso fra le alte
spighe di un giallo
grano ove celavo
corpo,
anima,
e pensieri,
borbottando
strane canzoni
farneticanti
e ridicole.

 

Mi ripagavano però
di quella strana
ed eterna e triste
malinconia
che conduce
ad una non voluta
solitudine.

 

Nel mentre scrivevo
silente e solo
nella mia mente,
mi pervase
una strana ebbrezza,
e come il più incallito
dei bevitori mi
raccontavo frottole
e sterili conoscenze,
come la falsa fede
degli ipocriti adepti,
-dell’onestà
-della sincerità,
-dell’amore.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Apologia di un’anima

Apologia di un’anima.

 

Annoso tal agone,
sfinito,
e aberrante
il bieco
contrasto fra
anima e cuore.

 

Borioso destino,
mai concitato,
assisti connivente
al burlesco
conflitto,
con serafica
e ignobile flemma.

 

Perché dunque
tutto ciò,
io disdegno,
non resta
che derimere
e comporre
con elagico fare
versi e strofe
per deviare un
destino confuso.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Volli dire a te…

Volli dire a te…

 

Che stanco fui,
nelle tenebre annaspai,
ma poca importanza
ebbe poiché mi sorprese
più il saper che nulla conta
su questo sventurato
misero e indigente mondo.

 

Non volli amor mio
i tuoi a me tanto odiosi
piagnistei, e udire,
ne sospiri ne inutili promesse.

 

Fui costernato, e affranto,
eppur ti conobbi con fare
mite e i tuoi occhi senza
fronzoli e tanta sincerità mi
raccontavano di un’isola che
c’è, ma forse tu cara
volevi quello che il buon Dio
mai volle concederci, l’eternità.

 

Colpa dei non credenti e del loro
feroce ritorcere, son solo
vuote figure ricche di bieco
ottimismo e tanta…tanta
prosperosa e inutile vaghezza,
la morte ci accomuna, beato
chi avrà il dono postumo
di lacrime e sinceri rimpianti.

 

Raffaele Feola Balsamo.