Letteratura Poeti Famosi



La terza età.

 

La terza età.

 

Sono un nuovo anziano,
nuovo di zecca, fresco fresco,
oggi ho provato a piangere,
ma non mi viene bene,
non ho lacrime, solo
un po’ di rosso agli occhi
stanchi e poi un gran strofinio.

 

Io parlar d’amore, no sarei
un tantino ridicolo, ma ho
un angolo del mio cuore
ove custodisco piccoli
e felici ricordi, guai a intricare
l’ordine degli eventi, mi
sentirei nel panico e afflitto.

 

Ogni squillo di citofono,
ogni volta che vedo giungere
il portalettere, un sobbalzo,
sarà uno dei miei figli o una
bolletta da pagare, meglio
i figli amici miei, son tempi duri,
ma curo il mio grigiore con zelo.

 

Ebbene amici siate sempre
compassionevoli con noi
della terza e quarta età,
quando non sarò più, vorrei
conoscere i personaggi della
Livella del grande Totò, forse
almeno lì potrei aver fortuna.

 

Raffaele Feola Balsamo.



Il tempo cancella tutto.

Il tempo cancella tutto.

 

Il mio vociare passionale
e irruento son solo urla
di una strana ansia,
le mie mani son di roccia
e posso donarti
solo ruvide carezze.

 

Son privo di sentimento
e d’amore,
vorrei che il mondo
fosse poesia,
Vorrei che fosse
ricco di fantasia,
vorrei che fosse
consapevolezza,
Vorrei che ogni brama
fosse emozione.

 

Ho bisogno di scrivere
le mie intuizioni,
e spero che qualcuno
legga ciò che scorre
attraverso la mia anima,
e non stimoli e la sua
arida ambiguità.

 

Raffaele Feola Balsamo.

 



Io padre…tu madre…..

Io padre…tu madre…

 

Quanto chiasso,
quanta armonia,
quanta gioia
figli e per sempre,
parte di noi,
ma poi si affrancano
della propria esistenza,
per il loro realizzarsi
e per seguire impavidi
ed eccitati i loro sogni.

 

Brumoso il nostro futuro
brioso e fervido il loro,
la vita, si la vita è così,
quante volte il loro
blandire accattivava
il nostro cuore
per estorcere nostri
favori, quanto ci manca
tutto ciò, ora possiamo
fermare il tempo,
rimpiangere, ricordare,
con concitato fervore.

 

Son parte del nostro cuore,
è sempre lo saranno,
il loro commiato è un
dolore fatale e mesto,
ma necessario.

 

Feola raffaele Balsamo.

 



Ricordi impossibili.

Ricordi impossibili.

 

Spolvero i miei ricordi con affanno,
noi amor mio siamo degli sconfitti
quanta angoscia e sogni dispersi
negli sterili campi di una vita frivola.

 

Non possiamo rievocare nulla che
non ci faccia soffrire, mille tuoni
e infinite pioggie non hanno creato
alcun arcobaleno, che cielo squallido.

 

Tu, io, quante promesse fra un bacio
e l’altro, i tuoi occhi lucidi cercano
tenerezza e affetto, ma non posso,
il mio destino mi porta lontano da te.

 

Lasciamo scorrere veloci i nostri
ricordi, i nostri giuramenti, diffido
del mio futuro e dei suoi inganni,
il mio cuore vive con scarsi battiti.

 

Raffaele Feola Balsamo



Il primo approccio.

Il primo approccio.

 

Sogni lontani,
su quel verde prato,
effusioni
e timidi tocchi,
volti rossi e
dolce respiro
su labbra sincere.

 

Poi i rimpianti del
dopo, aria funesta
per i veloci approcci,
ma è l’amore
incipiente è inarrestabile
non dà tregua,
io, lei, quanto silenzio,
e mano nella mano
si guardava il cielo,
felici, forse un po’ tristi,
ma ormai una catena
invisibile legava
i nostri cuori.

 

Perdemmo la purezza,
ma nel nome dell’amore,
null’altro di illecito,
è stato il nostro primo
bacio, e la mia
donna, chiedeva
solo affetto
e prati rigogliosi
ricoperti di di una
verde e smagliante
vegetazione ove tenerci
per mano e amarci.

 

Raffaele Feola Balsamo.



Il mio strano autunno.

Il mio strano autunno.

 

Tiepido ma solare questo nuovo giorno,
il grande viale senza alberi ha iniziato
il suo autunno, cadono foglie e sorrisi,
forse la felicità è certo nell’inganno.

 

Io son sereno, abbraccio il mare e i
suoi flutti, lui mi porterà lontano dove
il cielo è sempre azzurro e tutti sorridono solo per gioia e per amore.

 

L’anima è Utopia, è la bugia di un
cuore affranto e malinconico,
è l’invenzione di poeti che fanno
incetta di empie e laconiche verità.

 

Un giorno cresceranno grandi alberi
colmi di verdi foglie, e i suoi frutti
renderanno gioiosi e felici i viali che l’uomo distratto ha disatteso ed estinto.

 

Raffaele Feola Balsamo.