La Promessa sposa
Una tal signora amica di amici,
di cui mai seppi il suo vero nome,
mi voleva ammogliare, riteneva ella,
che per me fosse giunto il momento
di non esser più solo.
Per quanto perplesso accettai di incontrare
la mia promessa sposa. l’innominata,
si tale credevo che fosse,visto la mia difficoltà
a saperne nome e provenienza.
Ebbene la ruffiana da me convinta
si sbottonò e fra mille e poi mille promesse
riuscì a strappargli il fatidico nome,
era una certa Serena Evacuo.
Il nome non prometteva nulla di buono,
già mi parea poco probabile che io
potessi impalmare tal donna,
se non altro per il suo poco edificante appellativo,
ma si, dissi fra me,
a volte le apparenze sono ingannevoli,
e ahimè decisi che l’incontro si potea fare,quindi si stabili
il luogo,il giorno, l’ora.
Giunse il fatidico giorno era una radiosa mattina
di primavera, ero felice, finalmente la mia vita
di li a poco sarebbe cambiata.
Tirai giù dal guardaroba il mio abito migliore,
uno spigato di altri tempi,
profumato anche se avea un odore,
non so come dir…
si forse ci sono, di formaggio,
ma cari amici miei di quello buono,
fatto in casa. Volli agghindarmi con cura,
ero confuso e smanioso di conoscere colei che avrei amato.
Mi avviai all’appuntamento con schiettezza e
tenera apprensione,
Dio mio fa che abbia gli occhi azzurri,
fa che sia donna di casa, forte per i suoi lavori e
decisa con i nostri figli che il buon Dio vorrà inviarci.
Giunto sul posto vidi che già erano in attesa,
lei si voltò,
e amici miei da quel momento non ricordo più nulla,
persi i senni e mi risvegliai urlando in una casa di cura.
Non posso ricordare cosa fosse successo,
o cosa vidi quel giorno nell’aspetto
della mia promessa sposa,
fatto è che da allora non mi ripresi più,
credo di non aver mai visto nulla di più orribile,
ma sono sulla via
della guarigione e vi prometto
che quando saprò di preciso
cosa vidi quell’infausto giorno ve ne informerò e
con dovizia di particolari.