La mia stanza.
La mia stanza.
La mia stanza, son galeotto
entro pochi metri e tanti ricordi,
ora spoglia e fredda e odo da lontano solo
grida di gioia e pianti di capricci
di qualche pargolo irrequieto.
Inquieto il mio silenzio e tetri
i riflessi di un’orribile specchio
da cui traspaiono solo malinconici
riflessi di principi e principesse
che s’apprestano a mesti addii.
Irrequieti e rissosi mi picchiano
sia l’anima che il cuore, incuranti
dell’esile fardello di uno svogliato
vivere stucchevole e delle sue fugaci
certezze di un magico paradiso.
Raffaele Feola.
This entry was posted on sabato, giugno 8th, 2024 at 18:18 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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