Ancora una volta l’alba
Và notte silenziosa,
sfuma via,
lascia le tue ombre,fa che gli insonni
trovino giovamento con
l’ albeggio del nuovo giorno.
Campane una volta rumorose
adesso mute,
scodellano comunque
con i loro silenziosi ticchettii
l‘arrivo della nuova alba,
e i dormienti
fra burberi brontolii
si apprestano a godere
del nuovo dono del Signore,
e con esso nuove gioie e
nuovi dolori.
Il nostro risveglio
è accompagnato da mille rumori,
pianti di bimbi
che reclamano cibo e attenzioni,
ciotole e bicchieri
che si infrangono,
urla di chi prosegue il riposo e
cerca l’impossibile silenzio,
e in lontananza si odono
auto sfreccianti e
rumorose che fuggono
in cerca del tempo perso.
Poi improvvisi, come a mitigare
quel pulsare frenetico di vita
si odono le stridenti radio
suonare e cantare
antiche
canzoni che ricordano quel
che hai già vissuto,
in epoche lontane,
quando la gioventù non era ancora
persa.
Essa non ha donato
l’ingannevole e
agognata felicità
che fu promessa
ai nostri giovani cuori.
il ripetere all’infinito i nostri gesti,
la nostra quotidianità,
rende placida e monotona
la nostra vita,
anche se
un vago sentore
di nuovi inebrianti
momenti di felicità, di gioia,
cambieranno il nostro destino,
non scordarti di me..vita mia,
tornerò.
Ciro Sorrentino Scrive:
“…come a mitigare quel pulsare frenetico di vita si odono le stridenti radio suonare e cantare antiche canzoni che ricordano quel che hai già vissuto…:
sembra che il Poeta in questi versi abbia voluto sottolineare il fatto che la vita è un ciclo continuo, che magari cambiano gli scenari, ma la sostanza dolente e amara è sempre la stessa: ognuno di noi quando si fermerà a pensare e si volterà a ricordare il passato, rimpiangerà la freschezza dei pensieri e la gioventù perduta.
Con affetto e stima,
Ciro Sorrentino