I Vicini di casa
Vecchio Bukowski
non farò più lo scrittore,
volevo narrare qualcosa,
far conoscere alcuni miei problemi,
come i vicini di casa.
Dai ti racconto solo qualcosa.
Sai loro hanno quel coso che
hanno i medici, lo stetoscopio,
per sentire cosa hai dentro
il corpo malandato
e zeppo di Vodka,
ma loro lo appoggiano al
muro che confina con il mio e lo
usano per sentire i bisticci che mia
moglie fa con me.
Certo che essere uno scrittore
ti concede il vantaggio
di dire quello che vuoi senza
che la polizia intervenga,
al massimo ti censurano,
e si che ne avrei di cose
da raccontare.
Ad esempio quel vecchio magro,
balbuziente, appiccicoso.
che abita al secondo piano,
quando ci incontriamo nelle scale,
prova a dirmi qualcosa,
ma io rido, diavolo che posso
farci se per dire
buongiorno perdo almeno
venti minuti di vita,
e lui che fa Vecchio Bukowski?
Tu forse non ci crederai,
con la scusa di fare l’esame dell’urina,
( praticamente tutti i giorni ),
fa il prelievo e lo svuota nella mia
cassetta della posta, maledetto, maledetto.
Che dire di quella che abita
all’ultimo piano, Adalgisa,
sono il suo confidente particolare,
mi racconta del marito
che fra la prima e
la seconda si addormenta
all’inizio della prima,
ma io che posso farci?
Se non avesse il petto strano,
una tetta a destra e
l’altra ancora non so, forse….
se invece di tre denti ne avesse
almeno cinque…forse potrei io,
dai amico non esagero,
ha la bocca come lo stura lavandino,
e potrebbe restare incollata alla mia,
e poi che faccio?
che racconto a mia moglie?
Bene devo andare c’è il postino,
dicono sempre che suona due volte,
macché, non bussa neanche una
e mi lascia il biglietto per andare poi
in centrale per ritirarla e perdo un giorno.
Ciao vecchio beviamoci su e
non esagerare col bere, con le
donne si.