I cerchi sul mio cammino // Dalla Raccolta “Alla bianca Colomba che è mia Madre”
Il tuo amore nasce in acque profonde,
laggiù…, dove posso sentirlo
nel silenzio, sugli orli tesi dell’orizzonte.
Da tempo il Sole è tramontato,
ma in questo denso buio,
mi sospingano le tue mani di mamma.
…Il tuo lieve e chiaro respiro
dispieghi le vele
ripiegate sotto i rami dell’Olmo.
Eccoti, oh mia elevata Isola –
Cuore di mamma
che salva i fiori oscurati dalla foresta.
Sorgi, amata! E guidami sempre!
…Tienimi per mano,
in questo folle rintocco del tempo.
Oltre i labirinti e le distanze,
la tua luce sia il faro
che scolpisce i cerchi sul mio cammino.
28.08.2018 Ciro Sorrentino
This entry was posted on martedì, agosto 28th, 2018 at 12:30 and is filed under Poesie Amicizia, Poesie D'Amore, Poesie D'Autore, poesie personali, Poesie sui Sogni, Poesie sul Mare, Poesie sul Silenzio, Poesie sulla Vita, Poesie Tristi, Poesie Varie, Storie e Fiabe. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.
Cinzia de Rosis Scrive:
Ciao Ciro.
Bellissima l’immagine di quel “Cuore di mamma che salva i fiori oscurati dalla foresta”: sembra quasi di vedere le mani calde e profumate di tutte le madri, quando accarezzano i figli per dare loro sollievo e conforto nei momenti d’inquietudine e di tensione.
Ma sarei superficiale nel rilevare solo la musicalità che si materializza nell’immagine appena descritta: c’è un messaggio molto più profondo che hai magistralmente dipinto con quei “fiori oscurati dalla foresta”. E se “i fiori” rappresentano la giovanile freschezza dei pensieri, quella “foresta” simboleggia tutto l’intricato scorrere del tempo o, meglio, di quello che Tu hai sempre definito come il “non-tempo di questo spazio della vastità bruciata”.
Ma il lirismo contenuto nei versi dell’apertura – “laggiù…, dove posso sentirlo nel silenzio, sugli orli tesi dell’orizzonte” è davvero carico dei pensiero del saggio che scruta oltre i limiti del mondo visibile. Ed è questa la virtù che Ti appartiene da sempre, il dono che appartiene ai più grandi poeti.
Con affetto,
Cinzia de Rosis
Stefania Martinelli Scrive:
“…Il tuo lieve e chiaro respiro dispieghi le vele ripiegate sotto i rami dell’Olmo”:
Alla precisa analisi di Cinzia de Rosis vorrei aggiungere solo qualche riferimento sulla metafora dell’Olmo, la cui natura incorruttibile rimanda alla sacralità della Madre. E a questa Pianta/Madre, che è simbolo di Amore e protezione, il Poeta riconduce ogni suo pensiero ed emozione.
L’immagine della Madre/Olmo, che comprende in sé il principio di vita-morte-rinascita, fornisce di fatto la possibilità di porsi in comunicazione con l’ “Assoluto”.
Stefania Martinelli
Anche se in ritardo, Vi ringrazio entrambe. Con affetto e stima, Ciro Sorrentino Scrive:
Anche se in ritardo, Vi ringrazio entrambe.
Con affetto e stima,
Ciro Sorrentino