NELL’ONDA DELLE “STRINGHE” dalla raccolta “A Sylvia Plath”
Non t’accorgi, Mondo,
che sei lento
e lasci vacue scie
nel vuoto di un vuoto?
Hai eretto cattedrali
sul niente
della tua Terra,
incuneando il dubbio.
Le tue orbite mimate
invano si truccano,
– le perdenti -,
con il “fiore” della vita.
Vorresti fissare Dio
nei tuoi “cerchi”
di tronfie visioni.
Non puoi! Mai potrai!
Sei un neutrino mosso
dall’oscuro boato,
che ti abbandonò
alla tua illividita Via…
Ondeggia, Mondo,
il tuo specchio
è solo un atomo
d’impenetrabili scoppi!
Quando delle tue estati
vedrai l’inverno,
sorgerà il nero
dal tuo azzurro mare.
Forse, solo allora,
comprenderai il Tempo
che lo Spazio annulla
nell’onda delle “stringhe”.
02.08.2014 Ciro Sorrentino
This entry was posted on sabato, agosto 2nd, 2014 at 19:53 and is filed under Poesie Amicizia, Poesie D'Amore, Poesie Dark, poesie personali, Poesie sui Sogni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.
Ciro Sorrentino Scrive:
Grazie, mio caro e sincero amico.
Con l’affetto di sempre,
Ciro
Ciro Sorrentino Scrive:
http://www.youtube.com/watch?v=ncl91E3Ourw
Ciro Sorrentino Scrive:
Ciao, Sylvia, stanotte Ti sognerò e all’alba guarderò “lontano”, laddove Tu sei il Tutto.