Cuore nel buio

Per chi batte questo cuore nudo,

quando si scopre nel buio lunare?

Non ha regole lui, ma si dona con gioia

a chi si apre con umili gesti.

Lampi di luce intravede negli occhi,

raggi di vita ruba ai sorrisi.

A volte si fa in tanti pezzi,

e si divide, per unirsi ad altri cuori.

Dolce sentire quando si unisce al tuo,

donna d’amore e di saggezza,

di luce e di poesia.

Son così simili i nostri due cuori,

sento che a volte potremmo scambiarli.

Li confondo ogni volta che ti avvolgo

con queste braccia fatte parole

dal suono amico della tua voce.

Quel suono antico e quelle parole

che nei secoli dei secoli si regalano,

gli amanti.



IL BOSCO DELLA VITA .

Da acque fresche di sorgente 
saltellante su sassi sporgenti
discendo allegramente
senza paura di cadere ,
intorno a me la natura 
riflette nei miei occhi
tutta la sua bellezza , 
su fili d’ erba tenera

scivolano luccicanti piccole
gocce di fresca rugiada .
Correre su verdi prati
assaporando il profumo
intenso di viole e margherite ,
librarmi libero nel dolce tepore
di mille raggi di sole lucente
senza tempo e senza colpe ,
cantare al soave richiamo di
un colibrì per poi perdermi 
nell’ incanto di un volo 
di una variopinta farfalla .
Tra alti faggi nascondermi
per poi ritrovarmi nel silenzio
di mille pensieri rivolti alla vita , 
respirare nel bosco incantato
l’ essenza della vita , 
raccogliere il passato per unirlo
nel presente per un futuro d’ amore ,
ridere e gioire nell’ immensità
di uno sguardo senza tempo 
per poi svegliarmi esausto 
tra le sue braccia….. 

carmelo ferrè……12/06/2013



SUI VETRI DELL’ANIMA

Smisurati spazi

di laconico buio

avvolgono la terra

velata dalla neve

che fa da specchio

al cielo perso

nel caos emerso

dal mio inquieto cuore.

 

I fiori sono perduti

nei fiocchi d’ombra

che scendono

dal livido cielo

come veli di nebbia

sul bosco scuro

dove gli alberi

rimangono sospesi.

 

Sono sparite

le lenzuola aperte

del paesaggio

ora che l’oscurità

ha steso la coperta

sulla collina

dei fili d’erba

frantumati dai sassi.

 

Sui vetri dell’anima

come grandine

picchiano

le coccinelle

dalle ali di piombo

mentre nella sala

sta la rete dei sogni

con tutti i pesci agonizzanti.

 

Violato è il bocciolo

sulla nera terra

lo stelo è caduto

come pianta

dai fulmini trapassata

e della sua vita

resta solo la cenere

delle radici falciate e perse.

 

12.06.2013 Ciro Sorrentino



OMBRE DI STRANI RAGGI

Vibrano i sogni

e poi si perdono

in un tetro brusio

quando l’oblio

avversa ogni aurora.

 

Ascolto il silenzio

e la quiete

apre il mantello

per disperdere

l’allodola e il suo canto.

 

Per brevi istanti

dalle nere ombre

fuggono faville

che cercano

la porta delle stelle.

 

Ma un freddo cielo

confonde

le povere foglie

che cadono smarrite

nelle tele di ragno.

 

Nel diffuso grigiore

solo ombre

di strani raggi

si spiegano

su un mare di cenere.

 

09.06.2013 Ciro Sorrentino



MONDO SOMMERSO

Soffia la tormenta

sugli uccelli

sorpresi in volo

dal nero fumo

di un treno in corsa

sui binari dell’agonia.

 

Lentamente

il giorno svanisce

e i pini si piegano

nel vento che semina

le grigie polveri

di una noiosa foschia.

 

Notti su notti

scorrono uniformi

sotto l’orizzonte

dove la luna

velata dal nero cielo

compiange i suoi campi.

 

Nel buio della vita

avvizziti i fiori

prendono il pianto

ai tremuli astri

che recano il volto

della consumata realtà.

 

In tanta desolazione

solo la tua luce

giunge sulla terra

animando con soffi

l’atterrito fiore

perso nell’incoscienza.

 

Così il mio spirito

nell’ardito slancio

di un’indomita tigre

si attorciglia

con deciso passo

alla tua selvaggia anima.

 

07.06.2013 Ciro Sorrentino



BOSCO DI PIETRA

 

C’era un ragazzo

con occhi da bambino,

guidava un aquilone

 in cielo e sognava…

 

Le fate, il bosco, la magia…

il mare, il cielo e l’infinito,

tutto nel suo mondo

era sempre perfetto.

 

Ma avvilito si accorse

di essere prigioniero

in un mondo diverso dal suo,

un mondo senza ritorno.

 

Quel bosco era di pietra,

le fate segnavano il tempo

ricordando come l’ardua vita,

atterra i sogni più belli.

 

Il ragazzo in lacrime

ritirò il suo aquilone,

sperando ancora

che ritornasse il vento.

 

Vento che porta via

Un po’ di malinconia,

liberando in volo

tutta la magia.

 

04.06.2013 Ana Valdeger