IL FALCO E LA REGINA

 

Il falco volteggiò al tramonto

sulle sfumature del cielo.

 

Trionfante e maestoso

disegnò il suo percorso.

 

Un soffio caldo

 seguì il suo volo.

 

Presto indugiò

sull’irta scogliera.

 

Onde di inquietudine

si infransero sugli scogli.

 

Una marea senza fine

ne avvolse i pensieri.

 

Eppure trovò il  coraggio

di affrontare la sua tormenta.

 

Così proseguì

verso il continente.

 

Attraversò bluastri paesaggi

boschi e paludi di profondo buio.

 

Giunse là dove la pace

si inabissa tra acque stagnanti.

 

In attesa di un segno

si spinse oltre ogni limite.

 

Socchiuse gli occhi

e pensò:

 

“Oh, mia regina,

il    soffio

del tuo tenero bacio

profuma di zefiro e di speranza,

la mia mente

viaggia nel tuo sorriso,

nel nostro volo

vinceremo ogni distanza”.

 

Con questa  invocazione

svanì   l’incantesimo.

 

La freschezza del suo sorriso

annunciò l’aurora.

 

Lacrime di gioia segnarono

un viso straziato.

 

Ogni pena si sciolse

cedendo il passo a gesti d’amore.

ANA VALDEGER 03/04/2013.



Insieme a Te

Insieme a te,

non c’è più ansia che mi tormenti,

non più dolore che mi affligga.

Tutto il mondo mi sembra migliore,

tutto mi sembra possibile.

Ho solo paura di me stesso,

di non sapermi esprimere come vorrei.

Di non saperti dire la musica che sento,

la poesia che mi nasce dentro.

Dirti il canto che m’ invade,

che mi cura e guarisce l’anima.

Il calore che mi accende,

il fuoco che mi consuma.

Il desiderio che mi fa tremare,

che sobbalza e oscilla,

si spinge e si ritrae,

si torce e si dilania,

come terra devastata

da un sisma, all’ improvviso.



L’OROLOGIO DEL CIELO

In questa fredda notte

il tuo fiato

mi accende

e sfiora le fantasie,

bruciando fiori avvizziti.

 

Così rinasco alla vita

e Ti sento…,

sento il tuo sangue

che infiamma

le corde del mio cuore.

 

Amore…, amore mio,

sui solitari alberi

aspettano le foglie,

sognando raggi di luce

come schegge di diamante.

 

Lasciati andare piano,

la tua anima

è eterno respiro

oltre la folle corsa

dell’orologio del cielo.

 

Sei così bella, amore,

calice rosa

di delicati petali

al quale attingo

pure stille di sorgente.

 

Amore…, amore mio,

le mie labbra

si dissetano

sulle calde lastre

della tua fresca bocca.

 

E si colorano di rosso

nella luce accesa

del tuo viso,

mentre ti stringono

le corde del mio cuore.

 

02.04.2013 Ciro Sorrentino



IL LUPO E LA LUNA

 

 

Indugiava il lupo

tra silvestri ombre,

quasi confuso

dal lancinante blu

delle sue strane visioni.

 

Con ansante respiro

frenò la sua corsa

e si adagiò

sul verde manto,

scrutando incerto il cielo.

 

Rimase a lungo sospeso

 e nel suo sogno

visse l’amore,

la favolosa carezza

di un incorporeo angelo.

 

Così, abbandonato

alla sua follia,

assorbì la luce

e provò il calore

di un’impalpabile mano.

 

Ma fu breve l’ebbrezza

e urlò il suo dolore

alla natura,

che rese l’amore

un assurdo rimpianto.

 

Pianse a lungo

e si schiantò sfinito

senza speranza,

come fantasma perso

al tocco di un abbraccio.

 

Una fredda aurora

salutò la luna

e il solitario lupo

ritornò al suo mondo,

aspettando un’altra notte.

 

 Ana Valdeger 29.032013

 

 



In questo spazio.

Il suono della pioggia

una voce dall’ombra.

 

Voglio cantare

in questo spazio.

 

le luci sono spente

la fuori nelle case

resta solo la speranza e l’amore.

 

Le strade vissute

portano in un solo posto.

 

Voglio cantare

in questo spazio.

 



Fuoco e onda

E’ fuoco,

che trasforma, scalda, consuma.

Così è questo amore.

Mi trasforma continuamente,

mi scalda le mani,

mi consuma inesorabilmente.

Si alimenta delle tue parole,

dei tuoi gesti, dei tuoi sorrisi.

Non chiede che di esistere

per trasformarmi, scaldarmi, consumarmi.

Se il vento soffia forte,

Lui non si spegne,

ma si ritira soltanto

come la fiamma di una brace.

Se il vento soffia,

Lui non si spegne,

si alimenta piano

col succo dei tuoi pensieri.

È come un’onda,

che arriva e poi scompare.

Se si ritrae la ascolto andare via,

morire pian piano sulla mia pelle,

nuda, come sabbia porosa.

Ma so che è un’illusione.

Tra poco sarà di nuovo qui,

impregnata di nuova forza.

E più si fa attendere,

più torna implacabile.

Resto muto ad osservare,

impotente di fronte a questo moto.

Vorrei uscire da me,

essere un altro.

Non dover dire

ho bisogno di te.

Ho bisogno di te,

perché ti amo.