settembre 18, 2012 - Inserito Da Angelo Michele Cozza - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • poesie personali
Cos’è questo sentore di cipressi
così forte e vicino che si effonde
questo atterrare di ombre svelanti
che grevi sul cuore si appoggiano?
Bloccate le allegre risonanze immaginarie
se penso ai metadati di un deceduto passato
intendo il vero nella sua chiarezza ultima
o in un’illusione perfetta ancora stravedo?
Appunto e contemplo le fisionomie
delle entità a cui appartengo,
senza depistaggi le affronto;
con scorciatoie percettive
puntuali si adunano e sfilano in parata
eccole: il sé il tempo la morte e la vita
le compresenze ambigue fuse e affratellate!
Al loro avvento mi chiedo per cosa e perché vivo
e cerco una chiave per decifrare chi sono.
Che rispondere, chi sa rispondere
nell’imminenza di un decadere in atto?
Se la pregnanza di un fine
tace o si assenta nulla ci soccorre,
se in una fossa buia tombiamo
ogni zolfanello acceso si spegne
mentre cocciuto scorribanda tra le vene
il fervore di ancora percepire chi siamo.
Vi sarà mai una fluida luce verace,
non disturbata, trasparente come acqua alla fonte
non contaminata che in un censimento di consistenze
rivelatrice sia di un ritaglio umano preciso
che non surreale infondi una risposta leale?
Resta in mano di demiurghi il logos della vita!
Oh non so chi siano questi dòmini invisibili
che dietro all’inconoscibile
despoti ci lasciano abitanti isolati
di solitudini infinite!
Se non si allontana l’oscurità
non vedrò mai il sole né mi abbraccerà un lucore.
Non lavorarmi ai fianchi terrore intuitivo
se il ghigno torvo dell’intelligibile incontro!
Non voglio morire pestato e soffocato
dalle mani di un’ignoranza sovrana:
un lampo cognitivo mi incida la serenità
definitiva di un esosapere appreso
senza lacune di: “ma, può darsi,forse, chissà..”
Alzarsi sulle punte dei piedi per scorgere oltre
non serve mio amato Poeta delle cinque terre!
settembre 17, 2012 - Inserito Da giuseppe gianpaolo casarini - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Come Chiron da freccia mortal colpito
al dolor col fior riposo pose l’azzurro
fior d’aliso tra bionde messi pur io
andrò a cercar sul cuor d’amor ferito
lo porrò per la pena mia presto lenire.
settembre 17, 2012 - Inserito Da Piccola Tsunami - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
Gocce di tramonto
e vento lieve sulla pelle
solo noi là seduti
dolcemente abbracciati
Qualche istante ancora
e il sole affonda nella sera
invidiando la bellezza
del nostro Amore
Lo sguardo perso
nei tuoi occhi innamorati
stringendoti di più
respirandoti e vivendoti
Un bacio ancora
su un’anonima panchina
poi la tua mano nella mia
camminando verso casa
Dolcissimi momenti
in quella fresca sera
e il ricordo mi spinge
ad amarti più di ieri
agosto 31, 2012 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sul Mare • Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Cambierà il mare
il suo flusso
e variando
lo sfondo
leverà i graffi
incisi nei solchi
dall’estivo mercato
consumato alle spalle
dell’Amore violato e tradito.
Da tempo scosso ed ignorato
lo sfibrato versante
aspetta libero
la mite onda
che laverà
tutti i grani
dallo squallore
e inonderà la terra
nel levarsi dell’alta marea.
E come le carezzevoli acque
si avvolgeranno insistenti
sui pallidi specchi
così il mio piglio
fisserà il cielo
perché il pianto
sussulti evaporando
ancor prima che la notte
possa distendere il nero velo.
31.08.2012 Ciro Sorrentino
agosto 29, 2012 - Inserito Da giuseppe gianpaolo casarini - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Tristi
Spente le stelle velata pur la luna
grigio cinereo l’universo cielo
dentro me guardo da quel tolto
lo sguardo: per te quel sentimento
spento per te oscuro il mio pensiero
non acceso ma nero l’universo amore
rosso sanguinante sol rimane il cuore.
agosto 28, 2012 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Si tese il tappeto
dei recisi sogni
e tolse il respiro
ad ogni mia speranza.
Ma quella foschia
s’eclissò nel suo vuoto
e presto si sfogliò
in lastre di fragile gelo.
E un bisogno di luce
salì al mio cuore
che nelle tue radici
sentì il fuoco della vita.
Così s’infranse il buio
e l’empio fardello
che induriva ogni seme
svanì in un vortice azzurro.
28.08.2012 Ciro Sorrentino