NEI CRISTALLI DEL CIELO

Tu sei frenesia…

l’impulso

di un palpito eterno

che irrora

il mio corpo

di vermiglio sangue.

 

Ti amo amore…

sei la regina

del mio essere,

signora

del mio destino

e dei miei desideri.

 

Voglio ricoprirti

di rose scarlatte

e sull’erba

spogliarti

ad uno ad uno

degli odorosi petali.

 

Voglio sentire

il profumo

della tua pelle

e  sfiorarti

mentre si levano

fiamme di passione.

 

Voglio baciare

le fresche labbra

che mi dissetano

e placano

l’inquietudine

che mi sconvolge.

 

Insieme arriveremo

all’ultimo cielo

e fluiremo ancora

nella pioggia

che ci prenderà

in un’onda senza fine.

 

Siamo nuvole

d’intenso vapore

che dall’alto

precipita

come turbine

d’azzurre gocce.

 

Il nostro amore

è un fiume in piena

un solo cuore

che palpita

specchiandosi

nei cristalli del cielo.

 

Nella sfera dell’infinito

saremo in eterno

e danzeremo

come due farfalle

che svolazzano

in esultante carosello…

 

Un mulinello di fuoco

nato nel grano

da germogli

di spighe dorate

nello specchio

del nostro folle amore.

 

14.04.2013 Ciro Sorrentino



BACIAMI ORA

 

 

Persa in un mondo parallelo

sorrido…,

e, senza voglia di tornare,

giro intorno a te,

ascoltando

tutte le campane

della vita.

 

Sono innamorata,

…dolcemente persa,

e non tocco più terra…,

tra veli trasparenti

percorro il cielo

e accendo le stelle

con lingue di fuoco…

 

Gioiose lacrime…

rosa,

azzurre,

bianche,

scendono

e riempiono il vuoto

con il nostro amore.

 

L’aria leggera

canta di noi…,

io e te…,

noi due oltre la magia…,

baciami ora,

ora che il mondo

non ci appartiene più.

 

12.04.2013 Ana Valdeger



In un’altra vita

È una traccia profumata
nel groviglio del mondo,
questo amore.
Cosi puro e delicato
come un fiore appena dischiuso.
Ho paura di guardarlo
per non fargli del male.
Voglio che cresca al riparo dal male,
dall’odio, dall’invidia degli uomini.
Come un cucciolo appena nato,
che ha bisogno di essere nutrito
col latte di altro amore.
Quello che dispensa la tua luce,
anima splendente.
Solo tu hai il diritto di curarlo,
di farlo diventare come te,
un faro,
che getti luce nella nebbia dei giorni duri.
Solo il suono della tua voce,
rivolgendosi a lui,
può trasformarsi in vita
in materia solida
fatta di altro amore.
Rendilo forte, rendilo alto,

così che tutti, infine,

 possano riconoscerlo,
riconoscendo in lui
la tua persona.
Perché lui non è altro che te,
che te e me,
che me e te,
danzanti,
in mezzo agli altri,
nei loro occhi,
nei miei occhi,
che da tanto tempo
hanno sognato questa danza,
in un’altra vita,
prima e dopo di questa…



NUOVA AURORA

 

Come la colomba

sull’imbrunire

cerca il suo nido

così l’anima si rifugia

sotto le tue celesti ali.

 

…Bianche nubi

si formano

e negano il dolore

invocando

il tuo mite soccorso.

 

Ah, viva sorgente,

vivo pianto

che irrighi e inondi

gli aridi solchi…

la terra dell’anima mia.

 

…Lacrime di cristallo

cadono dall’infinito

e si imprimono

con angelico tocco

nel palmo della mano.

 

Nell’aria fresca

il tuo nome brilla…

brilla e libera

il cuore ingabbiato

da neri ed intricati veli.

 

Finalmente libera…

libera nel volo,

cuore e anima

di una colomba viva

ormai immersa nell’aurora.

 

Ana Valdeger 11/04/2013

 



PROFUMO DI PRIMAVERA

 

L’oro del mattino

stende riflessi

sull’umida terra

 

Appassionate scie

aprono il cielo

alla nuova aurora.

 

Un albero in fiore

coperto di rugiada

vive d’ansioso respiro.

 

Il pettirosso impettito

fremente intona

il suo intrigante canto.

 

Sorridono lacrime

sulla mano tesa

all’innocente giorno.

 

Cristallino il cielo

sfiora ogni rivolo

avvolgendolo nel cuore.

 

Sono stille d’amore

vivi germogli

che salgono al cielo.

 

Questi gli audaci baci

di primavera

dal profumo di pesco.

 

Ana Valdeger 10/04/2013



CONTRO IL RAGGIRO DEL NERO ABISSO

La tua aurora

rivestì

di rossi lampi

la riva

del mio lago.

 

 Il tuo canto

inondò

l’orizzonte

dove giaceva

l’albero infiacchito.

 

 Donasti respiro

alle foglie

che aspettavano

germogli

di sogni nel sonno.

 

 Sulla cima più alta

sostava

il nero uccello

che intonava

il suo ultimo canto.

 

 Calda la tua lacrima

goccia di fenice

cadde

sulla mano

che salutava il mattino.

 

 Un fiume d’amore

si spinse

tra le onde

placando

il mare in tempesta.

 

 Sorrise il cielo

ai palpitanti rivoli

sorti

sulle spume

del povero cuore.

 

 Altre gemme

fiorirono

destate dal pianto

che infiammò

le ceneri d’amore.

 

 Nuovi dolci frutti

riempirono

di luccicanti grani

la mensa

del pallido cielo.

 

 Così riempisti

il silenzio

che scherniva

nel deserto

la mia speranza.

 

 10.04.2013 Ciro Sorrentino