CONTRO IL RAGGIRO DEL NERO ABISSO
La tua aurora
rivestì
di rossi lampi
la riva
del mio lago.
Il tuo canto
inondò
l’orizzonte
dove giaceva
l’albero infiacchito.
Donasti respiro
alle foglie
che aspettavano
germogli
di sogni nel sonno.
Sulla cima più alta
sostava
il nero uccello
che intonava
il suo ultimo canto.
Calda la tua lacrima
goccia di fenice
cadde
sulla mano
che salutava il mattino.
Un fiume d’amore
si spinse
tra le onde
placando
il mare in tempesta.
Sorrise il cielo
ai palpitanti rivoli
sorti
sulle spume
del povero cuore.
Altre gemme
fiorirono
destate dal pianto
che infiammò
le ceneri d’amore.
Nuovi dolci frutti
riempirono
di luccicanti grani
la mensa
del pallido cielo.
Così riempisti
il silenzio
che scherniva
nel deserto
la mia speranza.
10.04.2013 Ciro Sorrentino
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