OLTRE IL VANO CREPUSCOLO

Precipitarono gli uccelli

 tra le sciolte ombre

nel caos di polveri

che ricoprirono la terra

dove i vibranti fiori

rimpiansero il tuo avvento.

 

Nel grigio della nebbia

vidi la tua immagine

muta e immobile

tra lastre di ghiaccio

che un tempo filtravano

le rosee tinte del tuo corpo.

 

Opalescenti piume

ancora scesero

con lento tremore

nel grigio cielo

che specchiava i rami

del mio selvaggio cuore.

 

Una coltre di ceneri

affiorò lenta

dalle febbrili onde

che si avvicinarono

con misteriose minacce

sui lati del nostro vascello.

 

Quando giunse l’oblio

i nostri cuori

si unirono per sempre

come sostanza di luce

oltre il vano crepuscolo

di una realtà senza passione.

 

04.06.2013 Ciro Sorrentino



seta

Come seta scorrono sul mio cuore

le tue parole e i tuoi gesti.

Come seta sfiora la mia anima

il tuo calore e il tuo profumo.

Sotto le mie dita scorrono come seta

i fili dorati dei tuoi capelli

e dei tuoi pensieri.

Seguo i tuoi passi lievi

sfiorare le strade

come seta.

Ritrovo le tue orme sottili

e riavvolgo il filo che mi hai lasciato

nel gomitolo trasparente dei tuoi sorrisi.

(Vincenzo Buonaiuto 03.06.2013)



NELLO STERILE DESERTO DEL NULLA

Caddero le foglie,

divelte ormai

dalla fumosa lingua

di una strana fiamma,

che s’insinuò,

prendendo in sé

 il desiderio dell’anima.

 

La strisciante morte

brutalmente avanzò,

mescolandosi

agli incalzanti venti,

che schiacciarono

le ombre degli alberi

nell’inondazione del fiume.

 

L’incontenibile vortice  

dei nebbiosi vapori

s’abbassò silenzioso,

strappando

l’intreccio di foglie

 al rapido frusciare

di una danza d’amore.

 

Vibrarono le nostre effigi,

il corvino cielo

si inarcò,

scaraventando

i suoi devastanti lampi,

 che incenerirono

il leggero soffio della vita.

 

Sfigurate ombre

si affollarono,

come anime di morti

che si stringono

ai cancelli della vita,

prima di disperdersi

 nello sterile deserto del nulla.

 

02.06.2013 Ciro Sorrentino



Da grande.

Quando sarò grande
lasciate la mia stanza chiusa.
 
Il vecchio guarda la capre
dalla mia stanza osservo.
 
Il contadino ara la terra
dalla mia stanza osservo.
 
Quando sarò grande
lasciate la mia stanza chiusa.


Ricerca d’identità

stellalpinaStella alpina

 di montagna  non sono 

Stella marina

  il mare mi rifiuta 

Stella desertica

forse in solitudine 

potrò sostare per trascinare

questa triste esistenza.



SI OSCURÒ IL CIELO

Scendesti

dal treno,

prima

che le porte

si aprissero

sulla riva dell’amore.

 

Dal finestrino

scrutai

gli infiniti campi,

neri uccelli

precipitavano

sulla deserta piana.

 

Si oscurò il cielo,

i tuoi rami

si allungarono

al letargo,

che si spargeva

per la silenziosa valle.

 

Giunsi al capolinea,

dove il vento

ravvolse

le morte foglie

ormai sbriciolate

dai graffi della realtà.

 

La mente e il cuore

rimasero così,

invano cercando

nel nero vuoto

gli smarriti petali

del primitivo bocciolo.

 

28.05.2013 Ciro Sorrentino