SI OSCURÒ IL CIELO
Scendesti
dal treno,
prima
che le porte
si aprissero
sulla riva dell’amore.
Dal finestrino
scrutai
gli infiniti campi,
neri uccelli
precipitavano
sulla deserta piana.
Si oscurò il cielo,
i tuoi rami
si allungarono
al letargo,
che si spargeva
per la silenziosa valle.
Giunsi al capolinea,
dove il vento
ravvolse
le morte foglie
ormai sbriciolate
dai graffi della realtà.
La mente e il cuore
rimasero così,
invano cercando
nel nero vuoto
gli smarriti petali
del primitivo bocciolo.
28.05.2013 Ciro Sorrentino
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