Ti ho aspettato

Sembra impossibile,

dopo il tempo trascorso,

gli amori, le strade prima infilate

e poi abbandonate o percorse,

fino in fondo.

Pare impossibile,

che dentro di me

e dentro di te

quel sentiero,

soltanto intravisto

solo sognato,

sia rimasto li,

ad aspettarci.

Tutto questo tempo.

Era un ramo,

troncato,

ma ancora vivo.

Aspettava solo di essere colpito,

anche lui, dalla luce del sole.

E noi?

Noi siamo come alberi,

piante fatte di tanti rami,

diversi nel modo di cercare la luce,

come diversi i frutti che possono dare.

Ma le linfa che li percorre

viene dallo stesso tronco.

La stessa anima li pervade

e li spinge a crescere.

Se mi avvicino al tuo fusto,

la sento scorrere,

ne sento la voce.

Mi chiama,

mi nutre,

mi basta.



IL VENTO DELL’AMORE

Insieme nel tempo,

e nella storia

che s’accende

di scintillii,

sostanza

dei nostri passi

e all’orizzonte d’amore.

 

La finestra del cielo

si oscurò

nelle fredde notti,

ma io e te

l’abbiamo riaperta

e saremo insieme

per quanto dura l’eterno.

 

Il vento dell’amore

allontana

le piccole ombre,

e ci spinge

a cercare la strada,

che ci porterà

oltre i confini del mondo.

 

Avanzano le stelle,

il vento rischiara

un viso di luna,

attorno a noi

danzano le lucciole,

brillando

come verdi fantasmi.

 

Passi veloci

sugli altri più lenti,

ancora soffia

il vento dell’amore,

e, del nostro domani,

scopre l’erba

che si tingerà d’aurora.

 

09.05.2013 Ciro Sorrentino



QUANDO MI ADDORMENTO .

Quando mi addormento
è come se morissi ,
è una morte breve ma importante ,
quando mi addormento e mi risveglio
è come se tornassi a vivere tra gli altri
e so che in quelle poche ore
che dormivo sono successe
molte cose di cui io non ho potuto
ne vedere e ne sentire .
Quando mi addormento
cado in un mondo meraviglioso
dove succedono cose strane e meravigliose
dove tutto il mistero dell’ uomo
si ritrova a sognare fantastiche vite ,
quando mi addormento……
carmelo  ferrè….20/02/2013



Giovani donne

La tua bellezza non è prigioniera in te,

ma dona un po’ di sé a chi ti ama.

Chi ti sta vicino ne prende uno spicchio

e chi più ti è vicino ne diventa l’immagine.

La riconosco intatta nei loro occhi e nel loro cuore.

Se anche non l’avessi saputo prima,

avrei riconosciuto, di quelle giovani donne,

scoccate nel mondo come frecce,

l’arciere.

Quelle frecce portano in volo le insegne di

colei che le ha lanciate.

Nel modo in cui volano

e nel modo in cui sorridono,

esse parlano anche di te.

Sono uniche, certo,

e appartengono a se stesse,

ma lo sono nel modo che tu

hai mostrato loro.

Quello stesso modo di porgere

e di esprimere

la loro e la tua

Bellezza.



LE NOSTRE GIOVANI FARFALLE

Alla deriva nel tempo,

senza speranza,

a lungo gemettero

le nostre anime,

e nelle vaghe correnti,

annaspammo

solitari e perduti,

tra fredde e calde acque

senza poter toccare terra.

 

Approdammo alfine,

e ascoltammo

il pianto dei naufraghi,

nell’inquietudine

dei neri uccelli,

e guizzammo felici,

come i pesci

quando si liberano

dalle paludose sabbie.

 

Raccogliemmo i grani

salvati alle onde,

e il seme più dolce

mettemmo al riparo

nella nuda terra,

perché crescesse

un amabile fiore,

radioso e sorridente

per le nostre giovani farfalle.

 

09.05.2013 Ciro Sorrentino



OLTRE L’OSCURA VALLE

Un giorno, quel giorno,

mi lanciasti

la rosa del tuo cuore

che rinverdì

le ceneri

in cui si era consumato

lo stelo

del mio girasole.

 

La tua rossa luce

brillò senza timore

e cercò

il mio cuore

squarciando

le ombre cadute

come morte foglie

di un albero stanco.

 

Allora la gente

entrò

nel giardino degli amanti

per guardare

l’amore sbocciato

e cercò la fonte

che aveva rigenerato

la mia dimenticata terra.

 

In molti, tutti,

pensarono

alla fortuna

del pirata rapito

ormai perso

nel caos di un silenzio

finalmente disperso

dall’alba di un nuovo giorno.

 

08.05.2013 Ciro Sorrentino