I SINUOSI SENTIERI DELL’OBLIO

Senza colori

rimbalzano le parole

sulle deserte pareti

di questo mondo

ormai sbiadito e morto.

 

Il cuore del silenzio

ha schiuso la corolla

e ingoia ogni scintilla

nel pozzo dell’oblio

che ogni realtà centrifuga.

 

Nei desolati risvegli

non vola l’uccello

a lui resta l’ala spezzata

degli invisibili voli

lacrime per l’alba perduta.

 

Nello scompigliato tempo

il suo canto si assimila

alle impolverate piume

sformate e scolorite

da indecifrabili globi di luce.

 

28.06.2013 Ciro Sorrentino



Magia d’amore

Passi lievi sulle strade dei pensieri,

sguardi curiosi nelle piazze dei desideri,

così ci nutriamo della vita che sta intorno

e domande e risposte e tormenti e piaceri,

e rimorsi e rimpianti e gioie e sogni.

Ed in fondo,

magia

che oltrepassa i limiti della realtà

ed invade lo spazio della fantasia.

Amica, magica amica

luce viva nell’universo sconfinato,

fà che germoglino ancora

 frutti rari d’amore

idoli lucenti dell’immaginazione.

(V. Buonaiuto 27.06.2013)



Silenzioso scivola il tempo

Giorno, notte e ancora notte.

Silenzioso scivola il tempo,

come mare increspato da onde immense

mentre lo osservo

dal ponte più alto della mia esistenza.

Luci lontane di mondi remoti

piovono su di me da spazi infiniti.

Quando sali anche tu sul mio ponte

a respirane il vento lento,

posando sul mio viso il tuo respiro

nel vento freddo rapito dal buio che ci avvolge,

allora il mio braccio cinge la tua vita,

e parole sgorgano calde

sospinte dal vento che ti sfiora i capelli.

Notte, notte e ancora notte.

Prima che la luce lieve e pura dell’alba la rischiari

cancellando pian piano i nostri sogni,

posa sul mio viso il tuo profumo

di labbra tumide e lingue di seta,

mentre silenzioso sotto di noi

scivola lento in onde immense,

il tempo.



IL MELO PROIBITO

Bianche si rincorrono

 le spumose onde

e in esse si attorciglia

il tempo dei ricordi

battuto dall’irascibile vento

che ha spinto le vele

oltre le rive dell’isola felice.

 

Un turbinio di voci e gesti

si infrange

sulla scoperta fronte

dell’albero maestro

piegato negli anni

dal crudele destino

che ha deliberato per noi.

 

Perdemmo i dolci mondi

dei fiordi sbocciati

e virando seguimmo

stravolte rotte

schiuse come boccioli

di rose appassite

nella vaporosità dei giorni.

 

Come assetati che corrono

nell’arida sabbia

alla fonte della salvezza

giunsero i nostri cuori

su dune assolate

curando radici ora recise

dall’opprimente falce dell’afa.

 

Nel fuggevole istante

vedemmo la sorgente

e sorseggiammo

goggiole d’amore

nella fresca brezza

che aprì i seni

ad un solo infinito respiro.

 

Attimi mirabili d’eterno

scivolarono in noi

e colorarono le anse

della tua e della mia mente

mostrandoci le rocce

di un’emula terra

dove altri alberi erano nati.

 

Così guardammo stupiti

il melo proibito

e ne sfiorammo la chioma

ma i germogli

rimasero sospesi

nella primavera

perduta al suo domani.

 

Ora il tempo stringe

e cadono le foglie

che recavano la linfa

al fusto teso sull’arco

che si spaccò a metà

lasciando che la freccia

ricadesse sulla nuda terra.

 

Ma il seme dell’amore

non può morire

suo è il sigillo divino

e resta in attesa

che l’esaltante corrente

irrori il campo

dove sorgeranno le ombre

dei nostri rami intrecciati.

 

24.06.2013 Ciro Sorrentino



RIGIDI CORPI DI PIETRA

 Nel fragore del mare

 si perde

ogni divina forma

 vagheggiata dalla fantasia.

 

Tremenda l’onda della vita

 spinge la nave

dissolvendo sugli scogli

il puro e silenzioso respiro.

 

Il vento sfregia e si inerpica

 su tutti gli orizzonti

 stravolgendo in volo

le piume strappate agli stormi.

 

Cadono i nidi d’amore

mentre i rami

si arrotolano

in rigidi corpi di pietra.

 

Avanza il nulla nell’erba

e vibra la sua falce

tranciando le radici

degli ultimi alberi scheletriti.

 

20.06.2013 Ciro Sorrentino



UNA TELA DI RAGNO

L’ultimo ricordo

 come tenue petalo

è scomparso

dallo stelo del fiore

ed ora il quadro

 è spenta iridescenza.

 

I travolgenti venti

hanno piegato

ogni cuspide

e i globi colpiti

sono fantasmi

in arrendevole attesa.

 

Nel buio la mente

brancola

come la pupilla

aperta da pensieri

così opposti

da restare smarriti.

 

Ruggisce la notte

nella tempesta

i ricordi stringono

 il respiro

nella bluastra vena

dell’agonizzante vita.

 

L’orizzonte è grigio

denso come

 una tela di ragno

che cala

 sulla via coperta

da opalescenti aloni.

 

Dal nero arenile

tra umide sterpaglie

osservo

le scivolose rupi

dove la tua luce

si eclissa tremolando.

 

15.06.2013 Ciro Sorrentino