Momenti
Scie luminose aprono il cielo
scorazzando in ogni dove,
e mille frammenti di una interminabile cometa
colpiscono e lacerano la parte buia del mio cuore,
scoprendo recondite e lontane speranze
la mia anima testimone silenziosa
indugia e disapprova ma ella è parte della sofferenza,
e muta e silenziosa si erge
a giudice di un evento che tetro e malinconico
devasta e opprime la mia esistenza, profumi
e vaghi sortilegi confondono la mia vita
ricoprendo di inganni e malinconia quello che
che era lo scopo della mia vita, ma il finire è
l’inizio di un seppur triste ricominciare,
nulla è perduto se amor è ..amor rimarrà..
LO SCONCERTO DEL VUOTO
Il silenzio della notte
scosse la mia anima
e le sue offuscanti luci
rinverdirono presto
le fluttuanti ombre
sul fiume di lacrime
in cui stingeva il ricordo
del mio perduto passato.
Le fredde acque
riaprirono la ferita
che ancora spandeva
gocce di vita
nel bosco senza usignolo
né fruscii di fronde
scosse dal volo gioioso di chi
ritorna al suo nido.
Fissai a lungo il cielo
cercando il mare
della rotonda luna
la corrente dove poter
nuotare con la mente
tra le onda d’ocra sognanti
fino a giungere
alla riva del lieto riposo.
Ma non fu così
e vagheggiai inutilmente
l’amore fuggito
che ancora oggi mi dona
lo sconcerto del vuoto
con sbuffi di un oscuro vento
sopraggiunto furioso
sulle sponde del mio cuore.
16.07.2013 Daniela Rossetti
Istanze e motivi poetici in “OCCHI SOGNANTI” di Ciro Sorrentino
OCCHI SOGNANTI
Sento la tenera pace
di questo rosso tramonto
che fa da specchio
alla purezza del ricordo
pieno di grano dorato
e d’ingenuità campestre.
Spuntano nel cielo
le prime stelle
quando la rotonda luna
si adorna di bianco
e sorride come i tuoi occhi
che la guardi al mio fianco.
Tu così dolce
ascolti stupita
la mia avvincente storia
e non scorgi
che è piena di notte
triste come un nero dipinto.
Svagata e sorridente
ascolti in silenzio
leggendo la mia vita
di oscura passione
come il racconto
di qualche vecchia fiaba.
Per un attimo mi perdo
nei tuoi occhi sognanti
come se fossero
miniature di laghi
che colorano il cuore
sciogliendo la mia penombra.
Con rara tenerezza
sfiori le rose
e baci la più bella
con l’innocenza dell’anima
che ancora ignora
il desiderio e l’inquietudine.
Ma un giorno
conoscerai la passione
e comprenderai il ritmo
di questo canto
e il tormento del poeta
che perse l’altra metà del cielo.
15.07.2013 Ciro Sorrentino
Questa lirica si pone come documento di nuda esperienza di vita, quasi una confessione di quelle forze misteriose, che muovono l’autore a cantare, sebbene con amarezza, l’inafferrabilità di un amore dolcissimo e puro, trasparente e vero, l’amore che resterà eterno per la donna che si identifica perfettamente con la sua idea di fata, regina di Fantàsia.
Il poeta, in questi versi così sofferti, scopre se stesso usando un linguaggio prezioso e raffinato, un linguaggio che reca un messaggio di amore autentico, che va oltre la “carnalità” e la “lascivia”, l’ “immonda lussuria” che altri vanno descrivendo.
Non si tratta per Sorrentino di rappresentare la sensualità dell’amore fine a se stesso, quella brevità dell’istante che sa di piacere fatto di brutalità e rozzezza senza freni.
Il poeta delle fate, anzi della Fata (che finalmente ha trovato), sembra fornire ormai una risposta positivamente intellegibile alle domande – cosa è l’amore, chi amare, come amare -.
Ecco allora che per testimoniare la sovrumana essenza di questo amore, l’impareggiabile esclusività di questo sentimento, Sorrentino cura il valore e il potere simbolico della parola, il piglio espressionistico ed elegiaco di alcune metafore, la tensione ritmica del verso sempre e solo per testimoniare gli aspetti assoluti ed autentici di quello che è l’ AMORE e che alcuni confondono con la fisicità “sic et simpliciter”.
15/07/2013 Dipartimento di Lettere e Filosofia, Prof. ATTILIO BELTRAMI
ALBA D’AMORE
Sfiora il mio corpo nudo
con la seta della tua pelle.
Ambra magica sensuale e impudica
sussurrami baci lenti
e dolenti sospiri.
Venere d’Oriente
stella bruna
indecifrabile mistero.
La tua bellezza,
fragrante aroma
della tua intelligenza .
Guidami sulle vette della tua femminilità,
mete sublimi del tuo corpo e del tuo spirito.
Lascia ch’io spinga dentro di te il desiderio,
affinchè germini amore e gioia nell’anima.
Lascia ch’io ne esplori ogni anfratto,
di quell’anima fattasi carne e pelle
e divina essenza.
Fino a che luce non violenti la notte
e l’alba ci sorprenda in liturgico amplesso
ti amerò con parole, baci, risa e respiri,
e infine al sonno ti renderò,
che riempia di sogni quell’istante sospeso
infinito e magico,
nella luce pulita del mattino.
(V. Buonaiuto, 15.07.2013)
Ombre
Ombre
Nel buio della mia anima
scruto le ombre nascoste
e mai espresse
riposte nell’angolo
più remoto del mio cuore
non so se celarle ho vuotarne il contenuto.
Ma il timore della verità è grande
molte risposte purtroppo scivolano via
silenziose è solo un grande
amore può accompagnarmi
nell’interpretare le sensazioni,
le gioie,il dolore che accompagna
la nostra esile e breve esistenza.
Raffaele Feola Balsamo
Un fraterno abbraccio a Ciro Sorrentino è sempre nel mio cuore.