Il viaggio ed il sogno

                          L’inquietante silenzio

                e la parodia di una speranza viva

                            ma inavverabile

       

                       di un sogno mai vissuto

                 che fare se non chiudere gli occhi

                  e spiegare le vele del mio cuore

       

          e  affrontare i tumultuosi mari dell’anima

                   come il capitano  di un vascello

    

           la cui unica meta è l’ignoto e  il suo coraggio

         è pari alla collera della bufera  che con i suoi

            tumultuosi brontolii logora sfinisce  irrita

         

     scaglia gocce di pioggia  come schegge impazzite,

 colpiscono ma non feriscono, temprano ma invogliano

            

              a superare  le irose  tempeste dell’anima

            ma la rassegnazione spesso  è più dolorosa  

   della sconfitta  il rimpianto  più feroce della  morte.    



LA NOSTRA VITA INSIEME

 

 

Al margine di un fiume

tra limpide acque

riempii due calici

di fresche acque,

li alzai al cielo

urlando insieme a te

PER SEMPRE!

 

E tu esultante aggiungesti

INSIEME!

 

Dentro un cerchio

unimmo le nostre anime

accendemmo il fuoco

per illuminare

la nostra vita insieme.

 

Il male fu bruciato.

 

Rinverdì la speranza.

 

Intrecciammo le mani:

l’eternità ci aspettava.

Ana Valdeger 18/07/2013

 

 



LA TUA VOCE DI CRISTALLO

Il verde mattino

si distende nel tuo nome

che l’usignolo canta.

 

Sulla riva del mio cuore

i fiori assopiti

si schiudono improvvisi.

 

Il mio amore si scioglie

dai neri mantelli alzando

un sogno d’argento antico.

 

Si agitano i miei occhi

come spinti dalle tue brezze

di risa e d’oro.

 

La tua voce di fata

risplende come il cristallo

sotto i raggi del sole.

 

I folti cespugli del giorno

aprono il paravento

di un tempo tutto da vivere.

 

18-07-2013 Ciro Sorrentino



Il vorticoso mare

 

   Il  mare  ribollente  le sue  vertiginose onde

   schiumanti e frizzanti si infrangono grintose

   e  caparbie contro  gli  impavidi scogli ,

                                

    che si  immolano  nel  disperato  tentativo di sedare

     la  sua  collera, io  guardo  impassibile  il  suo

     frenetico  dondolio e come se  esso tracciasse

                                        

     il  percorso ansioso del  mio palpitante cuore,

     creando  nuovi  percorsi  con  le sue  bianche scie

     e con  la sua  smania  mi  promette nuovi orizzonti 

     e  nuove speranze,  forse  un giorno

                                      

     cavalcherò  la  sua   rabbia e  raggiungerò  la  mia

     agognata  meta,  approdare  nel  cuore di

     chi  mi ha  promesso  eterno amore. 

 

                             

                                      



Preghiera

Amore e odio si alternano  freddi

e  penetranti senza sosta, forti della

 tua aria distratta e della tua indicibile

 

 indifferenza, ma nulla puoi  verso

il gaudio  dell’arrivo della primavera con i suoi

infiniti risvegli,  tu non comprendi non esalti 

mi rendi solo e a nulla vale la mia disperazione.

 

Odio e rancore scorrono vorticosi  stringo

i pugni e grido urlo, maledico, il capo si reclina

sconfitto  nell’attesa di un addio che non arriverà

mai poiché l’abbandono repentino e simile alla

Acheronzia bella ma cupe ma  è pur sempre una farfalla.

 

Guardo nello specchio ma la mia immagine non è riflessa,

Dio quanta funesta rabbia, ho perso la mia vita

ho smarrito il senso della virtù e con esso quello

della comprensione sono feroce arrabbiato,

 

ma la mia assordante preghiera è forse rivolta ad un Dio

che tanto grande  è la sua forza tanto grande è il suo

 enigmatico volere.



L’inganno

 

Il mio sogno è bello, ma gli occhi ingannevoli

con la loro patina velata d’ombre rendono

funesta e caparbia la mia collera,  con abiezione

 

scaccio farfalle  strappo fiori e piante, dirado i

 profumi con veementi gesti per allontanare

 i ricordi di un volto che tanto mi fu caro,

 

e il mio corpo acefalo  annusa egualmente l’odore

della sconfitta, vede disperdersi i colori assorbiti

da un buio accecante, ascolta inutilmente i fruscii

del silenzio e solo un terribile e monotono dolore

 

rende perpetuo e turpe il volto di chi avrebbe

dovuto amarmi, le mille promesse, i gesti ammalianti

altri non è che l’eterno inganno di un addio 

sofferente privo di un perché ricco di tante e

 

inutili promesse, e l’agghiacciante ed evanescente

amore disperso nel nulla crea una rassegnata agonia

 

ma non reclama rivincite, non vuole rivalse

solo silenzio e dolore, lacrime e rimpianti.