luglio 31, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Questa sera posso dirti tante cose,
il cielo ha tante stelle luminose e
provocanti vorrei dirti ma che dire?
Sei odiosa e bugiarda persino
I tuoi occhi sono offuscati, ti odio
no ti amo che mistero la vita, si mi manchi
conosco l’amore ma come si odia?
Come posso non pensarti, il sorriso dolce
la pelle di velluto le mani che toccavano
il mio corpo con sapienza, lasciva e dolce
che ingannevole e falsa la tua felicità.
L’inganno è come un boia lui non odia
ma uccide il corpo e tu sarai sua
complice poiché tu laceri la mia anima,
eppure posso e devo amarti.
Strappo le stelle offusco la loro luce le
nascondo le calpesto grido e le mie urla
strazianti si ripercuotono in un eco infinito
ma tu non ascolti,maledetto destino
che sarà dunque di me e dei miei sogni?
La rabbia, l’ira, l’odio, il rancore albergano
nel mio cuore? No sono inerme,inconsapevole
ti amo e tu non vuoi e allora che il carnefice
si adoperi e svolga il suo compito,
tu amore hai già concluso la tua perfida opera,
sono, anzi ero il tuo futuro
e adesso non sono che un’ombra
nella dispensa dei ricordi.
luglio 31, 2013 - Inserito Da Stefany Martinelli - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie D'Autore • poesie personali
Sempre la tua voce
guida la mia nave
fuori del mare oscuro
e nella tua luce
la triste gitana
si tuffa nella marea
che innalzi trasparente.
Nella tua alba
sussulto sul ponte
e fuggo lo scempio
della muta notte
e la mia vita d’ombre
dirada nel volo
delle tue ali fruscianti.
In te veleggio
nel cielo delle stelle
come un’ape
sui pollini colmi
d’ignoto respiro
quando l’eternità si apre
nell’ansimare del vento.
31.07.2013 Stefany Martinelli
luglio 28, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Un vento freddo e ostile ulula lacerando
il silenzio evocando cattivi presagi,
gli oggetti mossi dal vento cambiano posto inquieti
e nervosi, si spostano in ogni dove ed io assisto
impassibile al loro vorticoso movimento.
Una miriade di piccoli oggetti giocano rincorrendosi
spinti dal vento,
sorridendo partecipo al loro gioco
sono spassosi e irreverenti,
imprevedibili e dispettosi e strappano sorrisi veri.
La finestra sbatte impietosa, lo scroscio violento
del mare e le luci lontane si nascondono e ricompaiono,
rendendo mistico e tetro il paesaggio, la mia ansia
si affievolisce quando il mio sguardo si posa
sul tuo ritratto amore,
sorridi e sembri non curarti
della tempesta e il tuo volto rassicurante
rabbonisce il fervore degli elementi,
si odono solo i battiti del mio cuore,
non ricordo più la tua voce, le tue tristezze, le tue gioie
..mi resta solo un tuo sorriso, quello impresso sulla
tua foto, l’ultimo, e gioioso ma procura
dolore e nostalgia e il vento impietoso
urla il tuo nome riaprendo vecchie ferite e vecchi rimpianti.
luglio 28, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • poesie personali
Cosa sarà del plumbeo cielo
dell’aria una volta tersa ora
celata da una cappa di oscura
incertezza, come a raccontare
di un presagio annunciato di folli
razzie dell’essere che in nome
dell’intelletto ha capovolto l’ordine
naturale delle cose, sabotando la vita
e annullando quel magnifico
capolavoro che ha arricchito il nostro
cuore e riempito
di gioie tanto piccole quanto grandi,
la nostra esistenza.
Si è persa la ragione e con essa la coscienza
del domani, del futuro di chi verrà e
poche sono le speranze di inculcare
agli esseri che vivono
sul nostro piccolo è strano pianeta
la strana legge della reciprocità , quando
essa cesserà la vita non
potrà e non sarà più possibile.
luglio 28, 2013 - Inserito Da giuseppe gianpaolo casarini - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Amicizia
In questo afoso caldo caldo dell’estate mentre patisce il corpo quasi sfatto e pur la mente par perder i pensieri a rinfrancar il primo e quella attenta ritornano i ricordi: voci suoni care figure di un tempo non perso non dimenticato di estati afose calde e di un tempo antico. Ed ecco ritorna viva presente la memoria: si lava i piedi il villan sul limitar dell’uscio suona la campana del vespro in lontananza e poi quel gracidar nel fosso della rana scende la notte danza la lucciola tra l’erba e Lilla e Dora cagnoline abbaiano alla luna io fanciullo al sibilar delle zanzare sogno.
luglio 28, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Il barbone.
Che venga il nuovo giorno,
sono pronto,
collerico e arrabbiato,
furente e odioso,
vedrò ancora inerme la macabra
esecuzione di un altro
brandello della mia esistenza.
Sono vittima o carnefice,
sono forte o fragile
non so ma vivo come non vorrei,
ho tutto o forse no,
la mia anima reclama la sua parte,
il mio cuore
scalpita insofferente stanco e
sembra volermi abbandonare.
Nel mentre dei miei pensieri
scorgo provenire
una figura dalla foschia
accecante di una mattina
uggiosa e malinconica, chi sarà mai?
procede lenta e decisa,
si ora riesco a distinguere.
Il suo passo è interrotto
di tanto in tanto da un
fremito mi si avvicina si ferma
e mi osserva con un
sorriso copioso e veritiero,
ne sono quasi irritato
è forse uno sguardo denigrante?
No è sincero e nel
tenersi a distanza quasi
a rispettare il mio decoroso
e composto assetto mi sorride.
Mi guarda con dolcezza e
con una comprensione
degna solo dei grandi uomini e
sento che scruta nella
mia anima svuotandone il contenuto,
chi sarà mai costui?
Si certo è un barbone,
ma ne sono colpito è
tanta la sua serenità.
Mi parla confondendo la sua voce
con i piccoli fruscii
di questa strana mattina
e nel sorridere
esclama: che la gioia ti accompagni
i miei laceri abiti
la mia affannosa ricerca di quanto
occorre al mio corpo per vivere
mi rendono complice
di chi usa me come pretesto
per tacitare la propria coscienza,
io sono lo scopo
tu sei il malinconico gaudente.
Raffaele Feola Balsamo.