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Letteratura Poeti Famosi



Il Barbone

 

Il barbone.

 

Che venga il nuovo giorno,

sono pronto,

collerico  e arrabbiato,

 furente e odioso,

vedrò ancora inerme la macabra

esecuzione di un altro

brandello della mia esistenza.

 

Sono vittima o carnefice,

sono forte o fragile

non so ma vivo come non vorrei,

ho tutto o forse no,

la mia anima reclama la sua parte,

il mio cuore

scalpita insofferente stanco e

sembra volermi  abbandonare.

 

Nel mentre dei miei pensieri

scorgo provenire

una figura dalla foschia

accecante di una mattina

uggiosa e malinconica, chi sarà mai?

procede lenta e decisa,

si ora riesco a distinguere.

 

Il suo passo è interrotto

di tanto in tanto da un

fremito mi si avvicina si ferma

e mi osserva con un

sorriso copioso e veritiero,

ne sono quasi irritato

è forse uno sguardo denigrante?

No è sincero e nel

tenersi a distanza quasi  

a rispettare il mio decoroso

e composto assetto mi sorride.

 

Mi guarda con dolcezza e

con una comprensione

degna  solo dei grandi uomini e

sento che scruta nella

mia anima svuotandone il contenuto,

chi sarà mai costui?

Si certo è un barbone,

ma ne sono colpito è

tanta la sua serenità.

 

Mi parla confondendo la sua voce

con i piccoli fruscii

di questa strana mattina

e nel sorridere

esclama: che la gioia ti accompagni

i miei laceri abiti

la mia affannosa ricerca di quanto

occorre al mio corpo per vivere

mi rendono complice

di chi usa me come pretesto

per tacitare la propria coscienza,

io sono lo scopo

tu sei il malinconico gaudente.

 

Raffaele Feola Balsamo

 

 

 

This entry was posted on domenica, luglio 28th, 2013 at 09:02 and is filed under Poesie D'Amore. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

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