RISUONERÀ IL PIANTO

Ah, se solo potessi

darti un bacio  

se solo potessi

stringerti al petto  

quante memorie avrei.

 

Ma il treno della vita

è stato avvolto

dai pungenti fumi

che si sono levati

dalle infuocate rotaie.

 

Così mai potrò

sentire il tuo corpo

né sfiorare la tua pelle

né provare il calore

delle tue mani sulle guance.

 

Sempre ogni notte

il tuo etereo viso

verrà a trovarmi

e risuonerà il pianto

per un amore impossibile.

 

11.08.2013 Ciro Sorrentino



Il Giorno ed il buio

 

 

  Ho sempre cercato e mai trovato,

  or che il buio della mia esistenza

  è minaccioso è incombente,

  affretto le mie ansiose gambe 

  a ripercorrere a ritroso

  lo scorrere del tempo,

 

  e quantunque inizi

  e anche velocemente,

  a tornar quello di una volta

  non m’appaga

  il suo sapore,

  è lontano e ben celato,

  e non mi invoglia come vorrei

  anzi è come rancido,

 

 a volte amarognolo

 a volte insipido.

 La vita… che vita,

 tanto strana quando mutevole,

 che dire l’amavo e forse l’amo,

 ma è il suo ricordo che fa gioir

 il mio passato, il presente è ancor lontano

 e il futuro oscuro e nascosto.

 

 Dovrei esser triste ma sono cauto,

 forse il tempo macchinoso e logorante

 ben ha fatto ad aiutarmi e il mio giovane

 corpo ha tentato più volte l’inganno

 pensando solo a se stesso, ma la

 primavera dell’età non ha sorpreso

 il mio cuore, egli è sagace e oculato.

 

 Temporali improvvisi hanno ridestato

 i miei sensi, la mia primavera seppur veloce

 ha ossequiato l’arrivo dei peregrini uccelli,

 ha goduto dei fior colorati e profumati,

 del lussureggiante verde e

 delle gioiose farfalle,

 ha ritemprato la mia seppur malinconica

 diffidenza, ma non ha vissuto

 esaltanti amori.

 

 

 Ovunque io guardi c’è vita,

 mamme che imboccano i

 loro piccoli nei loro nidi,

 fiori gialli e papaveri

 di un rosso sgargiante e

 fronde verdi che si inerpicano

 in ogni dove,

 

 fruscii e fughe di piccole anime

 che timorose trovano rifugio

 nei pertugi dei rassicuranti e

 maestosi alberi,

 e si ode all’improvviso  un

 lacerante brontolio è

 l’arrivo di un gioioso temporale.

 

 E’ sera ormai,

 lei è laconica non racconta,

 incupisce,  disarma,

 la certezza del buio lacera,

 e i rigogliosi fiori son come

 fugaci ombre, i fruscii sono

 tristi mormorii,

 

 e le mie certezze piombano al suolo

 come stelle cadenti,

 dissolvendo le incerti verità

 e i labili sorrisi,

 altri non è che il giorno ed il buio.

        



QUANDO…

 Quando il tocco,

la voce, lo sguardo,

entrano  nella tua anima

e ripense in un attimo

a tutta la tua vita.

 

Allora pensi…,

“È QUI…!”

 

Quando la tua voce

ti scappa dalla gola

perché non conosci parole

che possano dare senso

a quello che sta accadendo…

 

Allora,prende un respiro profondo

e provi a sentire la sua voce,

a scambiare uno sguardo…

le mani sudano, e le gambe

iniziano a muoversi piano,

e vedi la sua bocca che si muove.

 

No, non stai sognando…

L’amore è dentro di te…

 

E il cuore avvisa: “Allarme rosso… “

“Allarme rosso…  “Allarme rosso…!”

 

Se è amore vero,

non avrai paura, e non penserai

se veramente è quello giusto.

Il suo profuma combacia con il tuo,

il suo sguardo è dentro di te.

 

Riderai ancor prima

che lui faccia una battuta,

sentirai il dolore

quando lui starà male

ed insieme tutto sarà più intenso.

 

La luce del sole e della luna

la brezza leggera

che accarezza i tuoi capelli

ricorderanno le sue mani.

 

…Le onde del mare,

la luce e il buio,

il caldo ed il freddo

tutto avrà un senso

se lui è quello vero.

 

Nella vita

tutto arriva al momento giusto…,

la frutta va assaggiata matura,

dolce al palato, come l’amore.

 

Non è possibile confondere l’amore…

prima di sentire il suo profumo,

cerchiamo

nel giardino della vita…

 il profumo che non è manipolato…

 

L’amore è un fiore

con un profumo  speciale

 che scopri quando senti

 la  vera fragranza.

 

 

L’amore sono le stelle

che mi portano a te…,

è l’acqua del fiume

che scorre

e se scrivo un biglietto

in una bottiglia

arriverà sempre da te.

 

10.08.2013 Ana Valdeger



La visita

 

 Le mie mani tremule e fredde

 si arroccano una nell’altra quasi a darsi

 coraggio e l’angustioso malore imperversa

 penetrando come una fredda lama

 nel mio cuore.

 

 I silenzi, i fruscii, il mio ansioso respiro

 si ode come fosse un gelido vento,

 il mio sguardo e come perso,

 accovacciato, col capo riverso

 sfioro con la mia guancia la fredda

 lastra di marmo su cui sono chino,

 

 su di essa poche semplici parole,

 per raccontare la semplice storia

 di una mamma e della sua esistenza,

 

 sono furente ma con dignitosa

 riverenza assemblo su di essa

 i colorati fiori quasi a voler sfatare

 quella mesta opprimente cappa di dolore.

 

 Gli uccelli cinguettano con rispettoso silenzio,

 gli alberi muovono con discrezione le loro foglie,

 e persino il pietroso terreno rimane compito

 quando è percorso da animi tristi

 in cerca dei loro cari.

 

 

 E’ forte quel penetrante livore che provo

 nel guardare dei gagliardi bimbi che gioiosi,

 curiosano fra i non viventi

 e di tanto in tanto spostano qualche fiore

 come a discriminare l’uno o l’altro.

 

 Tutto o nulla, tanto e poco,

 una croce, una frase,

 una angosciante accidia mi affloscia

 l’animo rendendo goffo e innaturale

 il mio corpo devastato dal

 torpore e le mie unghia graffiano

 con rabbia quel marmo,

 

 

 esso racchiude quello a cui appartengo,

 e per sempre, mamma io sono te,

 tu sei me, non andar via resta e racconta

 ancora la tua gioia nel darmi la vita.

 

 

 Le mie lacrime inascoltate

 rendono  il dolore forte e

 pungente come questa mattina

 uggiosa e malinconica,poi lentamente

 

 il silenzio e i personaggi in nero col

 capo chino che popolano il mesto luogo

 rendono meno solo il mio dolore,

 

 condividiamo in silenzio

 questo passaggio della vita,

 necessario  ma avvilente,

 cupo ma indimenticabile.

 



OLTRE LE PORTE DEL CIELO .

Occhi lucidi di tristezza si riempiono
come la pioggia di un autunno senza foglie e
si confondono nella bianca nebbia ,
fugge lontano il ritmo del cuore
calpestando con rabbia i rimorsi
di mille giorni di carezze perdute ….

I pensieri scorrono veloci
come il mal di pancia
lasciando su labbra umide
un gelido bacio d’ addio ,
come la stagioni più fredde
di un cuore infelice

ritorna il desiderio d’ amore .
Non passeranno indifferenti sul corpo

le ferite del dolore
come i giorni più lunghi e freddi ,
quelli che sembrano non finiscano mai
e che non hanno più ragione d’ esistere ,
passeranno veloci come voli di rondini
che ritrovano le scie di un sole tropicale .
Baci e parole si confondono nell’ alba
di un mattino silenzioso senza sorrisi ,
passi e rumori si confondono come
una melodia senza note ,
quanto può essere triste anche una canzone allegra
solo se penserai che le porte del tempo
si sono chiuse in un abbraccio senza voce .
Ma passeranno le ombre della sera
come l’autobus che non passa mai
ma se aspetti prima o poi arriverà
come la primavera di mille gioventù
presente nel tuo domani e così passerai
come tutto passa e niente rimane
come la speranza di volare
oltre le porte del cielo …….
carmelo ferrè …..9/8/2013



LA TERRA È ARIDO SPAZIO

Nel giardino di stelle

riposa il corpo stanco

sotto una quercia che si erge

macchiando di giallo

la cupa volta del cielo.

 

Delicate policromie di verde

brillano tremolanti

nel vento che apre

la trama delle gemme

all’aria impregnata d’aromi.

 

Si alzano oltre le nuvole

le foglie inanellate

in bolle d’ossigeno

che da lassù scrutano

il solitario deserto della vita.

 

Da quell’ebbra vertigine

la terra è arido spazio

che non ha volto e voce umana

ma il silenzio di un vuoto

spoglio di luci e di colori.

 

09/08/2013 Cinzia de Rosis