Boati D’Amore

 

Mia cara , sento in lontananza i sibili delle bombe

e per il timore che mi pervade  ho trasformato

i laceranti boati in suoni seppure malinconici,

scritti per te e me come un trionfo alla vita.

 

Non ho paura anche se  piango e prego il Signore

affinché mi aiuti ad avere forza e dignità.

 

Ti amo è sono certo che presto

potremo riabbracciarci amore,

ti  racconterò del dolore,

del terrore degli indifesi,

 

l’assurda rassegnazione degli inconsapevoli

e la ferocia del male,

mai furono cosi bui gli accecanti lampi di una

inutile esplosione, con il cuore stretto nel petto,

 

mi alzo e con incosciente avidità cerco

quello che mi appartiene, il tuo anello

ci riesco, ma di me non resta più nulla solo il sogno,

la mia anima vaga fra vari  gemiti e urla di dolore.

 

Ecco ho il tuo anello, adesso posso partire

 per il lungo viaggio

 mi accompagnerà il tuo volto, esso

 mi proteggerà dall’ignoto,

 

e se nei tuoi sogni vedrai un cielo colmo

di stelle, io sarò una di quella e ti prego

amore non piangere

l’eternità sarà il nostro tempo e

l’Universo la nostra casa.

      

                            



A MIA FIGLIA

Asciuga gli occhi, piccola,

soltanto così capirai

il vero amore.

 

Ora soffri il vuoto

e rimpiangi i sogni

le aspirazioni cadute.

 

Volano le tue foglie

come allodole perdute

nel denso e corposo buio.

 

I tuoi freschi petali

sono impietriti e turbati

dal vento dell’abbandono.

 

Così nel tuo letto

guardi il bianco soffitto

e rivedi i tuoi e i suoi sorrisi.

 

Ma è stata vera gioia

l’entusiasta momento

che esaltò il tuo cuore?

 

Ricorda, piccola,

i pianti e le stille di sole

a lungo vanamente versati.

 

Erano vivi i tuoi petali

e uno ad uno caddero

in uno spruzzo di rosso.

 

Ascoltasti il canto

di un ambiguo corvo

fantasticando l’usignolo.

 

Il tuo cuore

si tormentò presto

nelle ammassate ceneri.

 

Pensa, piccola,

quello che percepivi

era ben ipocrita chimera.

 

La storia divampava

e consumava lentamente

le tue innocenti e giovani ore.

 

Ah, dolce fiore,

risorgi da queste polveri

e accarezza il tuo specchio.

 

Ama la tua vita,

ama le piccole radici

che sostengono la tua vita.

 

08.08.2013 Ciro Sorrentino



Il verde e il nero

 

Il verde e il nero.

 

Terra dolce, terra amara, quante promesse quanti richiami,arida e a volte rubiconda come il volto di un bimbo felice e viziato.

 

Tu hai dato e tolto, il tuo nero colore è come il volto di chi ansima e ti pettina abbellendo  la tua brulla apparenza.

 

Sgorga il verde, sei felice e doni qualcosa a chi ti ama ma a volte sei viziosa e dura,

 

Chi si china su di te e toglie le pietre che angustiano i tuoi solchi,e toglie gli inutili fili gialli, e poi ti disseta con fresca acqua.

 

Giorno dopo giorno ti fai bella,il verde prima tenue poi deciso e ammiccante, poi cominci a sfoggiare con incredibile superbia i tuoi preziosi frutti, sei raggiante e stai donando la vita e tu lo sai, ma ti prego sii diversa da chi ha il tuo stesso nero colore, dona  lo stesso sapore dei tuoi frutti al superbo e rozzo  essere, a cui tu appartienie allo sventurato la cui unica gioia e di aver cura di te e ricorda che il tuo sorriso raggiante è opera sua e della sua abnegazione. 

 

A volte copro il mio volto con la tua scura polvere per essere simile a chi ha avuto la pelle diversa dalla mia ma, il verde predomina e il nero colore spesso soccombe per un arido e sterile lembo di pelle bianco.

 

Raffaele Feola Balsamo

 



TRA VERDI FUMI D’INCENSO

Gioca la sorte

e irride l’attesa

tra neri specchi…

 

…Trasale il vuoto

vestendo di fumo

l’avorio dell’anima.

 

Ma le sue trame

sono apparenze

di ridondante farsa…

 

…Si erge l’amore

e brucia l’affanno

nel mirabile cerchio…

 

…I nostri cuori

sono un braciere

di metallica fiamma…

 

…In eterno vivrà

il sensitivo mistero

con verdi fumi d’incenso!

 

05-08-2013 Cinzia de Rosis



STELLA CADENTE

 

In questa notte
 
calda e serena
 
con il vento che soffia.
 
 
 
Guardo il firmamento
 
la mia stella è ancora là
 
a fare compagnia.
 
 
 
Cerco la sua scia
 
che illumina la via
 
prigioniera del buio.
 
 
 
Polvere di stelle
 
Scendono leggermente
 
È tutto  luminescente.
 
 
 
Tutti i sogni
 
sono ancora li…
 
pronti a realizzarsi.
 
 
 
Come una stella cadente
 
i sogni anche quelli difficile
 
uno per volta scenderanno.
 
 
 
Quante notte ad aspettare
 
se la mia stella cadente
 
 da me arriverà.
 
 
 
Ana Valdeger 04/08/2013


La Lacrima

 

I gemiti dell’acqua cadente

 dall’immortale cascata

risuonano come un eco lontano,

gli scrosci tintinnanti

avvolgono i miei pensieri,

 

mai vero fu l’estasi

di un così delirante silenzio.

 

 I miei più intimi ricordi

emergono con forza

come gi zampilli respinti dalle forzute

 e impassibili rocce

 

 che mute e indifferenti

 hanno vissuto la fine di un amore.

 

Le forsennate risate, le rincorse,

e poi l’accasciarsi al suolo

esausti e felici, complice il gaudente

 consenso della nostra età,

 

le nostre mani si cercavano

 e nello stringersi le

 reciproche promesse di eterno amore.

 

Ma nel guardare il suo volto

notai un solitario rivolo

che le percorse le rosee guance…

 ma fu davvero acqua?

 

No era una lacrima scaturita dal nulla

 e consapevole del suo triste scopo

 scivolava imperterrita e decisa,

 

essa parlava di un addio ormai prossimo

e di tanto in tanto

rallentava il suo percorso

come a volersi accertare che ne seguissi

 il suo viaggio, con crudeltà,

fino al suo dissolversi.

 

Il mio cuore ansimava furibondo,

tracotante di infinite domande

 senza risposte,

e l’acqua che pur prima era melodiosa

ora è irritante è sembra burlarsi

 dei miei derisi sentimenti.

 

Vorrei fermare il corso del fiume,

 fermare il volo delle farfalle,

rendere immobili i volatili,

 fermare il tempo,

ma non posso,

 

dovrò godere della sofferenza

 dell’addio e della sconfitta,

ma che fare se non chiudere

gli occhi e gemere.