Il verde e il nero
Il verde e il nero.
Terra dolce, terra amara, quante promesse quanti richiami,arida e a volte rubiconda come il volto di un bimbo felice e viziato.
Tu hai dato e tolto, il tuo nero colore è come il volto di chi ansima e ti pettina abbellendo la tua brulla apparenza.
Sgorga il verde, sei felice e doni qualcosa a chi ti ama ma a volte sei viziosa e dura,
Chi si china su di te e toglie le pietre che angustiano i tuoi solchi,e toglie gli inutili fili gialli, e poi ti disseta con fresca acqua.
Giorno dopo giorno ti fai bella,il verde prima tenue poi deciso e ammiccante, poi cominci a sfoggiare con incredibile superbia i tuoi preziosi frutti, sei raggiante e stai donando la vita e tu lo sai, ma ti prego sii diversa da chi ha il tuo stesso nero colore, dona lo stesso sapore dei tuoi frutti al superbo e rozzo essere, a cui tu appartienie allo sventurato la cui unica gioia e di aver cura di te e ricorda che il tuo sorriso raggiante è opera sua e della sua abnegazione.
A volte copro il mio volto con la tua scura polvere per essere simile a chi ha avuto la pelle diversa dalla mia ma, il verde predomina e il nero colore spesso soccombe per un arido e sterile lembo di pelle bianco.
Raffaele Feola Balsamo.
Ciro Sorrentino Scrive:
Opera magna, di cui mi permetto di evidenziare una sintetica ricostruzione dei versi più suggestivi, proprio per evidenziare la sensibilità dell’animo di un autore che si apparenta con la sua umanità alla condizione degli “umili”, di chi la terra lavora con amore e sudore: “Terra dolce, terra amara…” “…ricorda che il tuo sorriso raggiante è opera…” del “…superbo e rozzo essere a cui tu appartieni…” lo “…sventurato la cui unica gioia è di aver cura di te…”.
Complimenti,
Ciro Sorrentino
Feola Raffaele Scrive:
Ben trovato caro amico, ho piacere a risentirvi, mi siete mancato. Lele Feola