REVERIE

Dentro un corpo piumato

sogno che un giorno

forse mi scioglierò

da queste immense acque.

 

Apro le mie ali nere

nemmeno il riflesso

di questo lago

può consolare la mia pena.

 

Tante notti ho desiderato

di essere altrove

mentre le mie lacrime

zampillavano il mio dolore.

 

Vorrei sfiorare le nubi

sentire una carezza.

Oh, mia triste vita!

Dove troverò l’uscita?

 

Nuoto in queste lacrime

e non so dove sia,

se esiste davvero

o se è solamente fantasia.

 

Ma ad ogni risveglio

sento il suo tepore

e questa mia pazzia

è la realtà della mia vita.

 

24.07.2013 Ana Valdeger



LUNA

Tante volte ho pianto

vegliando in silenzio.

 

Oh, mia luna splendente!

 

Tu conosci l’eternità

e tutto il dolore passato.

 

Quante volte ci hai liberato

dal buio attorcigliato.

 

Tu conosci la malinconia

del fuoco che arde l’anima.

 

Oh, mia luna confidente!

 

Tu corri nel mio cuore

e abiti la mia mente.

 

In un angelo di creta

ho ritrovato la mia metà.

 

Così delicato e lucente

così reale e coinvolgente.

 

Oh, mia luna bianca!

tu sarai sempre presente.

 

Conduci a chi sogna

il soffio  della   felicità.

 

Ana Valdeger 25/07/2013



Terra mia

 

Terra avara, terra arsa da un sole raggiante

e severo tu offri poco e tanto,

quanta desolante austerità,

 

sei la custode della mia infanzia, le mie corse

frenetiche e felici sui tuoi verdi campi, dove sono

i tuoi sapori i tuoi odori i tuoi colori?

 

Una nebbia tetra e scura adesso girovaga fra maestose e

Imponenti costruzioni mostri silenti dove la vita brancola

essenziale e incurante, la malinconia serpeggia e si arrampica

su quelle maestose mura scovando anime tristi,

 

desolanti solitudini occhi stanchi e logori

dal pianto osservano continuamente

la foto del buon Dio è Lui la speranza

 ma l’attesa è interminabile.

 

I nostri logori corpi si muovono in armonia

col  nulla, gesti misurati ed uguali e l’odore di quel miserabile

rancio è il compenso di una vita vissuta ma riflessa

 in un grigiore allucinante

 

ed il nostro corpo affetto da cachessia si comprime

nello spasimo e nell’attesa di  una  felicità che mai arriverà.



SFERA D’ETERNO CRISTALLO

All’ombra dei rami,

nel brusio di foglie

agitate dalle folate

d’un impetuoso vento

si affievolisce

la trasparenza di luce

e prende forma

il tuo icastico corpo

come viva statua

di splendente vestale.

 

E rechi in dono

la tua magnificenza

la gioia estatica

del tuo sorriso

all’onda esagitata

della mia isola

dove tace la musica

e il morbido ritmo

dei tuoi piedi

che danzano per me.

 

Il tuo ballo

lascia lievi orme

sull’oscura terra

che trasale

come se le tue mani

spargessero

sorsi d’ambrosia

e bricioli d’amore

per proteggermi

in una bolla d’ossigeno.

 

Sei fresca primavera

e calda estate

umido autunno

e niveo inverno

Nàiade che versa

bianche spume

sulle ali di questo cigno

che nel tuo essere

cerca le geometrie

della sfera d’eterno cristallo.

 

26.07.2013 Ciro Sorrentino



LE NOSTRE FEDI D’AMORE

Angelo della mia vita,

 le tue ali soffiano

aliti d’amore

e le nubi fuggono

 dalle nere torri

dove ogni giorno

mi affacciavo

scrutando il cielo

nell’attesa di vedere

il tuo impalpabile viso.

 

E mi rechi in dono

il tuo fuoco

perché bruci

le morte foglie

della mia strada

e ti segua nell’alba

per ritrovare

le diamantine sfere

che sigillarono

le nostre fedi d’amore.

 

Si gli anelli

che prima dei tempi

quando il nulla

colorava gli universi

scegliemmo

in attesa di nascere

per poter amarci

come uomo e donna

sulla prodiga terra

che nutre i suoi garofani.

 

Prendimi la mano,

mia eterna rosa,

dolce amore

fiorito da sempre

nel fulgido rosso

dei verdi rami

che germogliando

aprono l’universo

in cui si immerge

la nostra storia infinita.

 

26.07.2013 Ciro Sorrentino



LE DURE STATUE DEL SILENZIO

Come folgore celeste

hai bruciato le polveri

che oscuravano

il mio orizzonte

e hai scheggiato la roccia

per piantare la tua rosa.

 

Così l’indocile oceano

del mio affanno

è divenuto presto

un’azzurra laguna

una sola stilla d’amore

in un’ampolla di cristallo.

 

Tu, amore mio,

sei esaltante alchimia

e della tua lacrima

mi fai dono

perché dalle ceneri

rifiorisca il vero amore.

 

Noi due, o mia Fenice,

siamo magnolia

per la buia terra

in questo silenzio

che frantuma le torri

delle magnifiche fortezze.

 

Io e te siamo un’onda

d’infinita purezza

che si riversa

a densi grappoli

per sciogliere

le dure statue del silenzio.

 

26.07.2013 Ciro Sorrentino