MORENTI LUCCIOLE
La tua voce trasparente
mi raggiunge
come riflesso di un sogno
in questa notte di luna
che lentamente scivola via.
Sento ancora le note
del tuo magico canto
come i fruscii dell’alloro
che erano riparo
per la tua anima candida.
Quante note mi regalasti
sulla tenera erba
della tua isola
che ci vide liberi
come farfalle nel sole.
Tristemente l’emozione
per quei giorni andati
scioglie il ricordo
nel tremolio del pianto
che traghetta il mio amore.
La frusta del vento
spinse le nubi a fondersi
in un cielo corvino
che stravolse la quiete
e la purezza della speranza.
Il sospirato paradiso
divenne deserto campo
per i nostri sguardi
che si infransero cadendo
come morenti lucciole.
14.07.2013 Ciro Sorrentino
SULL’ESILE QUASI TRASPARENTE RAMO
Comprendo il mio tormento
e sosto nell’imbrunire d’usignolo
ricordando il tuo saluto
che strappò i miei fiori
tra campi di grano indurito.
Cadono nel vuoto i sogni
e si disperdono nelle ombre
dell’alloro che freme
perduto tra riflessi
di sfibrato sole e stanca luna.
L’oscura terra ha respinto
il pettirosso innamorato
che non trova più semi
da portare al suo nido
ormai destinato al silenzio.
Cadono nel vuoto i sogni
e si fondono nella nebbia
che freddamente avvolge
anche le verdi stelle
di un verde cielo marino.
E quando giunge l’alba
altra nebbia avvolge
il mio risveglio e non c’è ombra
per il mio amore che pende
sull’esile quasi trasparente ramo.
12.07.2013 Ciro Sorrentino
IL FILO DI ARIANNA
Guardai a lungo
i tuoi occhi, amata,
e il sorriso
della tua anima
sciolse la mia solitudine.
Il mio cuore
seguì le note
che spargesti
nel cielo di stelle
che specchiò il tuo viso.
Così venni alla vita
e il mio respiro si aprì
al respiro della tua anima
schiudendosi come corolla
al tocco dell’aria.
Ancora oggi
i miei pensieri
seguono il ritmo
che scandì il tempo
sul suono del tuo cuore.
Ero felice e confuso
come il principe
che sfiorò le labbra
della bella addormentata
per darle il primo bacio.
Sempre nella mia vita
porterò il ricordo
della tua voce
che percorse il mio mare
con melodie d’amore.
Ci smarrimmo
senza poter riavvolgere
il filo di Arianna
che si staccò dalle mani
come ali di morente farfalla.
Suonerà in eterno
l’orologio dell’amore
fissando sul nastro della storia
la bellezza infinita
del nostro impossibile incontro.
11.07.2013 Ciro Sorrentino
IL NIDO DEGLI USIGNOLI
È tremendo ascoltare
la voce delle foglie morte
che si attorcigliano
come petali stravolti
dallo straniante vento.
Cerco la quiete del sonno
perché sognando
ti porterò la fredda rugiada
che ammanta il mio cuore
perso ad ogni gioioso cielo.
Ah, amore mio,
ascolta il vento
che sibila scheggiando
le lastre di cristallo
di questa vita!
Non senti il profumo
dei fiori che raccoglievo
nei verdi prati di Fantàsia
per donarli a Te
che ne eri l’unica sovrana?
Attendo invano l’aurora
e in silenzio
rimane il triste usignolo
che non sente tra i verdi rami
il calore della tua voce.
Ah, amore mio,
ascolta il vento
che scompiglia le chiome
ancora ammantate
di fresca e viva rugiada!
Tu vivi nel tuo mondo
di fragili e miseri veli
coperti da fangosa terra
dove non arrivano mai
le risplendenti luci dell’aurora.
Non potrai più cingerti
con le perle che cercavo
nel basso fondale
del fiume in piena
dopo la lunga tempesta.
Ah, amor mio,
se solo mi avessi raggiunto
nel regno di Fantàsia
t’avrei amata nell’autunno
che dissolve il nido degli usignoli!
11.07.2013 Ciro Sorrentino
A me non più spighe dorate
Laggiù spighe dorate a un vento
gentil ondeggiano e piegansi ridenti,
più su in alto un cielo azzurro terso,
da qui d’uccelli battiti d’ali festanti
a quella bionda pastura dolce vanno,
lieto frullio senti nell’aria ed allegria.
Oggi alla mente torna quel mattin
lontano, altro era quel dì quel campo
altre eran pur quelle dorate spighe,
d’amor così volavan i pensier miei
e tu che poi festante lieta sorridevi,
oggi ormai a me non più spighe dorate
non più di Cupido ali spiegate in volo
non bionda dolce pastura ai desideri
che già sazio di dolore è il cuor mio
per quel nel tempo andato abbandono tuo