Preghiera
Amore e odio si alternano freddi
e penetranti senza sosta, forti della
tua aria distratta e della tua indicibile
indifferenza, ma nulla puoi verso
il gaudio dell’arrivo della primavera con i suoi
infiniti risvegli, tu non comprendi non esalti
mi rendi solo e a nulla vale la mia disperazione.
Odio e rancore scorrono vorticosi stringo
i pugni e grido urlo, maledico, il capo si reclina
sconfitto nell’attesa di un addio che non arriverà
mai poiché l’abbandono repentino e simile alla
Acheronzia bella ma cupe ma è pur sempre una farfalla.
Guardo nello specchio ma la mia immagine non è riflessa,
Dio quanta funesta rabbia, ho perso la mia vita
ho smarrito il senso della virtù e con esso quello
della comprensione sono feroce arrabbiato,
ma la mia assordante preghiera è forse rivolta ad un Dio
che tanto grande è la sua forza tanto grande è il suo
enigmatico volere.
Attilio Beltrami Scrive:
“Guardo nello specchio ma la mia immagine non è riflessa”:
versi intensamente sofferti, parole scritte con il fuoco delle lacrime e che forniscono l’idea della destrutturazione dell’io, la centrifugazione di ogni certezza e persino della parte che ciascuno di noi deve rivestire su questa terra, in questa vita che molte volte ci lascia sconcertati e storditi, e ancora più soli proprio quando avevamo riposto tutte le nostre speranze e le nostre fedi in una persona a noi cara.
Ma l’aver compreso l’ “…enigmatico volere” di un probabile Dio è il segno di una volontà che sta cercando modi e mezzi, la possibile alternativa “interiore”, e non visibile dello specchio, per riconciliarsi con il mondo e la storia umana.
Cordiali saluti,
Attilio Beltrami
Feola Raffaele Scrive:
Restare soli ed io intendo interiormente è malinconico e lo specchio per me è l’enigmatico simbolo della verità,
solo guardando in esso a volte trovo le risposte…il mio volto riflesso assume espressioni diverse tristi o allegre
io le percepisco e mi ripeto: Alzati e prosegui.
Le rinnovo i miei ringraziamenti e distinti saluti Feola Raffaele