LO SCONCERTO DEL VUOTO

Il silenzio della notte

scosse la mia anima

e le sue offuscanti luci

rinverdirono presto

le fluttuanti ombre

sul fiume di lacrime

in cui stingeva il ricordo

del mio perduto passato.

 

Le fredde acque

riaprirono la ferita

che ancora spandeva

gocce di vita

nel bosco senza usignolo

né fruscii di fronde

scosse dal volo gioioso di chi

ritorna al suo nido.

 

Fissai a lungo il cielo

cercando il mare

della rotonda luna

la corrente dove poter

nuotare con la mente

tra le onda d’ocra sognanti

fino a giungere

alla riva del lieto riposo.

 

Ma non fu così

e vagheggiai inutilmente

l’amore fuggito

che ancora oggi mi dona

lo sconcerto del vuoto

con sbuffi di un oscuro vento

sopraggiunto furioso

sulle sponde del mio cuore.

 

16.07.2013 Daniela Rossetti

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2 Commenti

  1. Attilio Beltrami Scrive:

    “…l’amore fuggito che ancora oggi mi dona lo sconcerto del vuoto…”: quanto dolore e quanta amarezza in questo inciso che sembra descrivere e rappresentare la pesante caligine di un cielo che si apre sull’abisso di un cuore senza più speranza.
    Complimenti,
    Attilio Beltrami

    ... on July luglio 16th, 2013
  2. Cinzia de Rosis Scrive:

    “…la ferita che ancora spandeva gocce di vita nel bosco senza usignolo né fruscii di fronde…”:
    una stupenda raffigurazione di questa oscurante realtà (il bosco) nella quale l’essere rimane solo con se stesso, come pietrificato ed impotente a modificare il corso degli eventi che nella furia del vento spazza via i tetti delle case e della casa che era il solo ed unico vero nido d’amore.
    Cinzia de Rosis

    ... on July luglio 16th, 2013

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