agosto 21, 2013 - Inserito Da Giampiero Pesare - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Sotto il cielo ho nuvole leggere che passano in silenzio, prendendosi per mano.
Ho ancora notte da perdere e trovare, rumori da ascoltare e lacrime sincere.
Ci sono giorni di corse a perdifiato e un’attimo rubato, fingendo che sia amore.
Sotto il cielo ti ho perso ed era presto e ieri come adesso ho sogni da scordare, sogni da rifare.
Sotto il cielo ho pagine non lette di storie a lieto fine e notti di Natale.
Abbiamo un vizio che è meglio non svelare e ombrelli per la pioggia da prendere col sole.
Sotto il cielo abbiamo avuto un tempo, passato come un lampo, che non si può spiegare.
Se non dormo lo sento nella testa il tuo sorriso amaro che mi hai lasciato ieri, sotto il cielo.
Si prova a correre più forte, lasciandosi alle spalle il cielo.
E tu che speri ancora e sogni, lo vedi che si resta a piedi.
Ci sono giorni da mettere in soffitta e nuovi arcobaleni che scacciano i pensieri.
Sotto il cielo ti ho perso ed era presto e ieri come adesso ho vita da afferrare, vita da lasciare.
agosto 20, 2013 - Inserito Da Cinzia de Rosis - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Tristi
Esitante e smarrita
fissavo il giardino
delle inquiete stagioni
quando mi avvolse
un’imprevedibile caligine.
Camminai tra le aiuole
seguendo il recinto
che s’infiammò
ardendo come rami
trapassati da una folgore.
Presto divamparono
il mio cuore
e gli immensi campi
e tutte le api
che nei prati indugiavano.
Oh, cuore mio, oblieremo!
Insieme stretti
fuggiremo le tenebre
abbandonando
quella canicola e la sua luce.
20.08.2013 Cinzia de Rosis
agosto 19, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Vil fu codesto e irriverente saluto,
ironia e scherno nel prostrarsi
innanzi alla mia semplice presenza,
con modo effimero e buffo,
col largo e sgargiante cappello
che stretto nelle sgarbate mani
rotea tutto intorno quasi a creare spazio
fra me e lui, ma tal gesto è più goffo
che impertinente.
Non fu mia tale scanzonata macchietta,
ma frutto del senno di uno stolto
che ingrato e corto di memoria
quasi scorda qual mano si prodigò per
alleviar dolori e fame, e le molteplici pacche di
conforto sulle sue curve spalle furono
di gran sollievo a tal perfido e malizioso individuo.
Vita dunque insegna che far del bene
e dover dell’animo
non del soggetto che ne abbia beneficio,
perché se così fosse
il male sarebbe forte e copioso,
e il cuor di chi conosce povertà e il cuor
di un ricco mercante le cui merci più preziose
son carità e comprensione.
agosto 19, 2013 - Inserito Da Vincenzo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
In te ho trovato
la gioia delle cose semplici
e il culto per quelle complicate,
la vita assaporata nei suoi densi dettagli
e la voglia di cibarsi dei tuoi sapori.
E assaporarti.
Quella di ascoltare i tuoi racconti.
E raccontarti
Quella di guardare i tuoi misteri,
e già sognarti
e perdermi nel dolce e immenso spazio
che apre il tuo profumo
al volo dei nostri sensi innamorati.
Poche cose a questa gioia rassomigliano,
che qui non so trovare il paragone,
ma vento e profumo e ombra nel deserto
tu sei,
per il mio animo sedotto
dal battito sublime del tuo amore.
Come il primo giorno che ti dissi
sei bellissima.
agosto 19, 2013 - Inserito Da Ana Valdeger - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie sui Sogni • Poesie Varie
Ogni notte…
rubo un ultimo pensiero
e il dolce sguardo
del nostro ritratto
un lembo della nostra magia.
Inducendo l’ibridazione
dei nostri respiri
le tue mani
intrecciano le mie.
Ah, dolci parole!
Le tue labbra che
incitano a un lungo bacio
arrivando fino al mio spirito.
Nella dolce foschia
dell’attesa di un incontro
accarezzo il tuo volto
tutelando la nostra utopia.
Ana Valdeger 19/08/2013.
agosto 18, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • poesie personali
La notte lentamente svanisce,
e porta con se silenzi e ombre,
i miei occhi semichiusi si asciugano
il pianto di una miserevole
solitudine, e il cupo fischio
di un treno lontano sembra essere
l’addio di un sogno visto e non vissuto.
Le fioche luci dei viali si spengono
quasi simultaneamente e il giorno
prepotente e chiassoso irrompe,
e invoglia strani individui che
con il capo reclino e avvolti in lunghe
sciarpe, quasi a voler celare il volto
paonazzo e melanconico, si avviano
in mille direzioni rassegnati al loro
destino sempre uguale e grigio.
L’ossessivo giorno dalle ore sempre
uguali scorre lento e monotono.
I suoni di una stridente sirena annunzia
l’inizio di una nuova becera avventura
in un posto senza fiori e senza gioia,
ove si odono solo rumori metallici,
e odori di sconfitte, i sorrisi sono amari
e giungono solo al risentire la cupa sirena,
un altro incubo è finito.
Io oggi non appartengo a loro la mia
desolante vita è turbata da un addio
più lacerante e struggente colei che
amavo non ha condiviso il mio grigiore,
il mio mondo oscuro e senza fiori, lei
ha scelto la vita.