agosto 24, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • poesie personali
Le Stagioni
Bramosi e irriverenti uomini incompresi
sfoggiano strani e deliranti pensieri,
collera e sudiciume si alternano nei loro
cuori silenziosi e assenti, incuranti delle
stagioni che imperterrite si susseguono
con incessante regolarità.
L’inverno gelido e freddo avvicina i cuori
e il camino con le sue fiamme scoppiettanti
e i suoi tepori rende l’aria complice di
dolcezze e passioni assecondando ricordi
lontani e felici, le tormente ventose e
pungenti sono complici dei nostri abbracci
e delle nostre frasi d’amore.
Il sopraggiungere della primavera risveglia
infiniti germogli e colori briosi, e le api con
le loro scorribande da un fiore all’altro
svolgono con gioia il loro compito.
Papaveri rossi e prepotenti mostrano
orgogliosi il loro colore e la loro moltitudine
rende i prati come maree ondeggianti sorvolati
da mille e mille farfalle variopinte.
L’estate con il suo accecante sole invoglia
all’inerzia e l’immane fatica di muoversi
sbrodola sudore, il bere incessante crea
sollievo e i ripetuti sorsi sembrano impotenti
di fronte all’arsura afosa e opprimente.
L’autunno, forse il più bello, il più tenue e delicato.
Tanti sono i suoi colori pacati ma ammalianti.
La vendemmia, il mosto, le foglie che nel cadere
salutano con gratitudine i grandi alberi che hanno
dato loro la vita, ed il via vai delle piccole e laboriose
formiche che con pazienza raccolgono quanto gli
occorre per il lungo inverno.
Che meraviglia, come può l’uomo non amare tutto
ciò, come può esaurire la sua esistenza fra inutili
fruscii e mormorii insulsi, grettezza e collere
immotivate, rendendo le stagioni inutili e odiose,
forse non è ancora troppo tardi, l’umano non può
perdere l’occasione del riscatto, del perdono, della
comprensione, della tolleranza, i percorsi della vita
li tracciamo noi con il nostro comportamento.
agosto 23, 2013 - Inserito Da Lucia Pugliese - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Ho desiderato , ho fantasticato
ho percorso un tempo infinito
mi sono ritrovata al punto di partenza .
Ho immaginato terre lontane , sconosciute
sogni impossibili restando a guardare immobile il mare.
Ho imparato a sorridere,
ho imparato ad amare ogni piccola cosa.
Sensazioni inaccettabili hanno vissuto nel mio cuore.
Ho creduto a cose dette ,
mi sono affidata alla speranza.
Il temo è nemico della felicità
e io temo questo meschino tempo ,
che passa senza sosta.
Anche adesso il tempo sta trascorrendo
e io potrei essere in luoghi lontani ,
io potrei essere con te .
Solo con te non ho paura del tempo,
solo con te trascorre sereno ,
ma non basta mai.
Temo il tempo , mio nemico perenne,
vedo il mondo correre troppo in fretta ,
non ha pietà per nessuna emozione
desiderosa di crescere e vivere.
Trascorre, sempre , senza mai fermassi
è forte , non teme nulla.
Il tempo è immorale , non si può dominare,
non ha clemenza.
Avrei,
tempo perduto.
Il passato è trascorso ,
il tempo lo ha reso intoccabile con i suoi errori.
Ma il passato porta nel presente le promesse ,
desiderose , ansiose di vivere
e non di restare nell’ attesa e nella paura di cadere nell’ oblio.
Tempo , perdona gli errori,
abbandona le ferite e i dolori.
Facci assaporare le gioie per sempre
e vivere ogni attimo .
Condividi con noi la tua forza impetuosa, aiutaci.
Ti temo ,sei la mia paura più grande .
Viverti intensamente è il mio scopo.
agosto 23, 2013 - Inserito Da Ana Valdeger - 4 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie sui Sogni • Poesie Varie
Piccolo angelo nero,
ho visto il tuo volto,
i grandi occhi
e il dolce sorriso…
Tu sei l’amore divino
e dentro di noi
c’è un dolore incredibile
senza luce al destino.
Le anime sono disperse
non ci sono più sogni
tutto passa attorno
nulla si riconosce.
Mio angelo triste
ascolto la quiete
mi ricopro di speranze
se anche al buio trovo te.
Piccolo angelo moro,
concedi alla nostra vita
un perpetuo segno
del celeste amore.
Piccolo angelo buio,
offrici il tuo spirito,
tienici sotto le tue ali,
guardaci dell’alto.
Mio piccolo angelo bruno
aiutaci ad invocare le anime
lasciando un po’ di pace
del regno del tuo bene.
Ana Valdeger 23/08/2013
agosto 22, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Tristi • Poesie Varie
Quando si apre
il sipario della storia
e posso sentire
il caldo fremito
che scorre
nel rosso sangue
rivedo d’un tratto
un volto diverso e vero.
Allora cerco
il prisma
che centrifugò
in oscuri riflessi
la mia anima
annichilendo il cuore
che cercava
un umile riparo.
Ancora sogno
quel nido
di tralci e fili
e cerco il seme
già cresciuto
come stanco fusto
in quell’oasi
senza più incanti.
Ma non c’è modo
di ripescare
le rosee perle
sepolte e perse
tra le dure zolle
dove non sale l’erba
né giungono
farfalle cercanti.
22.08.2013 Ciro Sorrentino
agosto 21, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Nel vasto silenzio
che si propaga
sull’anima
un solo vocio
d’infinito amore
può far sbocciare
un incredibile sorriso.
Un unico sorriso
è fonte di luce
per il solitario
che, pur diviso
dal grigio mondo,
ne riesce a sentire
la misteriosa sostanza.
Un vermiglio sorriso
spinge a tuffarsi
nelle buie scie
dei vaghi spazi
con la serenità
di chi cerca il vero
oltre i limiti dell’esistere.
21.08.2013 Ciro Sorrentino
agosto 21, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Urla sirena impazzita,
crei ansia e paura,
distraggo il mio pensiero
da quel terribile suono ma mille
angoscianti dubbi rimbombano
nel mio cuore, chi sarà?
Sfrecci veloce auto con la Croce Rossa,
forse la vita del suo occupante dipende da te,
forse qualcuno piangerà di rabbia e di dolore,
ti prego Signore non farmi rivivere
angoscianti pezzi del mio passato,
questa volta no Signore dona speranza
e dai vita alla vita.
Il tormento dell’attesa,
camici bianchi che si susseguono alternandosi
come se partecipassero ad un triste gioco,
poi dopo un lungo e penoso vortice
di suoni e sibili di strane macchine,
finalmente con sguardo gioioso i medici scuotono il capo
dall’alto in basso e viceversa,
osservano i cari sofferenti che appoggiati
al freddo vetro pregano e ansimano.
Il caro congiunto è rimasto aggrappato alla vita
e lo rimarrà per sempre
Dio grazie, il dolore è divenuta gioia
e gli abiti non ancora
saranno neri come il colore della sconfitta.
I volti si riempiono di frivole e garbate lacrime,
qualche abbraccio e finalmente
un urlo di sollievo parte incontrollato
dal provato cuore di chi tanto ama il sofferente
paziente, ed ha vissuto con trepidante attesa
la sua lotta, questa volta vita alla vita.