Il grigio
La notte lentamente svanisce,
e porta con se silenzi e ombre,
i miei occhi semichiusi si asciugano
il pianto di una miserevole
solitudine, e il cupo fischio
di un treno lontano sembra essere
l’addio di un sogno visto e non vissuto.
Le fioche luci dei viali si spengono
quasi simultaneamente e il giorno
prepotente e chiassoso irrompe,
e invoglia strani individui che
con il capo reclino e avvolti in lunghe
sciarpe, quasi a voler celare il volto
paonazzo e melanconico, si avviano
in mille direzioni rassegnati al loro
destino sempre uguale e grigio.
L’ossessivo giorno dalle ore sempre
uguali scorre lento e monotono.
I suoni di una stridente sirena annunzia
l’inizio di una nuova becera avventura
in un posto senza fiori e senza gioia,
ove si odono solo rumori metallici,
e odori di sconfitte, i sorrisi sono amari
e giungono solo al risentire la cupa sirena,
un altro incubo è finito.
Io oggi non appartengo a loro la mia
desolante vita è turbata da un addio
più lacerante e struggente colei che
amavo non ha condiviso il mio grigiore,
il mio mondo oscuro e senza fiori, lei
ha scelto la vita.