SUL PRECIPIZIO DEL TEMPO
Indolente, nella vertigine del nulla,
precipita lo spento pensiero,
e, nella logorante quiete,
la fluttuante memoria
soffre l’assenza.
Imprendibili e vorticose distanze,
suscitano un’indicibile vanità,
mentre la lucida coscienza,
tra inarrestabili ossimori,
assiste smarrita.
Nell’indefinito confine del tempo,
si perde una vaga e inerte realtà,
e, dissolto ogni diletto sogno,
l’enigmatico e oscuro vuoto,
dirada ogni speranza.
Si perde, nell’irreale e ignoto futuro,
l’inarrivabile rifugio della vita,
e, nell’ immodificabile silenzio,
avanza una tremenda pena,
come mancato amore.
Davanti fluidi squarci di vita passata,
e, alle irresolute e sterili forme,
nella più assurda asimmetria,
sopravanza l’orribile abisso,
sotteso a distesa foschia.
19.06.2010 Ciro Sorrentino
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