ottobre 13, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 2 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Immortali son gli Dei,
fulgidi e tal volta prepotenti,
han creato loro,
morte e vita, odio e amore, e
nulla sembra quietare
la loro collera quando furibondi scagliano
tempeste di acqua e rabbiosi fulmini,
e il loro raccolto non sono
le dorate spighe di grano,
ma anime inquiete e miserevoli.
Che dir di tale infelicità,
divenire deboli e smarriti e
accettar tale sorte senza chiedere
indulgenza, senza lotta e senza resa,
forse la mia fede sarà
l‘ultimo baluardo di quel
nero destino
che altri hanno scritto per me.
I miei sogni non son tali,
ma incubi, dove maligni esseri
profananti strappano
fra mille tormenti la mia anima,
i loro ghigni biechi e derisori,
non lasciano scampo alla comprensione,
solo sordide e deliranti invettive.
Poi all’improvviso il mio risveglio,
solo convulsi ricordi, e
lentamente il mio animo si placa,
tu non fai più parte della mia vita
ho già dimenticato la tua voce e
la tua immagine, è già fugace è lontana,
non appartengo più ne a te
ne agli immortali,
addio sogno di una breve stagione
a mai più, mai.
ottobre 13, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Spesso tali e taluni pensieri
adombrano il luccichio delle stelle
che misteriose e silenti
inviano solo riverberi di luci,
assistono impassibili
alla vita che a noi sfugge,
stanche di tale monotono
ed eterno ripetersi, implodono
portando con sé parte
dei laconici brandelli
di esistenza di un vissuto
che appartiene solo a noi,
piccole cellule di un
infinito cosmo.
Quei punti luminosi
con fare malizioso
e con il loro perpetuo splendere
ci ingannano e a nulla vale
dir loro che ormai abbiamo capito,
imperterriti rifulgono donando
solo luce, null’altro,
mai ebbi a giovarmi
di codeste eterne fiammelle.
Quante volte ho alzato
gli occhi al cielo
nei momenti di desolante
dolore per cercar
in esse conforto,
nulla, solo quel continuo
monotono lampeggiare,
null’altro, ciò che resta
è la speranza che al di la
di quelle luci…una risposta.
ottobre 12, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Un nuovo giorno,
una mattina di lucente sole
e di grandi auspici,
i miei occhi stanchi del pianto
di una notte appena fuggita,
si appoggiano sulla foto
posta sul mio scarno mobile
ai lati di un letto vuoto e freddo.
Il volto di una giovane donna
il cui sorriso,un po’ arrogante,
un po’ ammaliante mi osserva,
ed io quasi a pensar che tale figura
non dovesse esser più fra i viventi,
ma subito il mio senno si ricompone,
codesta è fra noi, ma non con me.
Odo la tua dolce voce nei silenzi assoluti,
ed il suo suono si ripercuote
nell’anima mia ed asserva
il malandato cuore
alla causa di un amor
perso già da subito,
forse tu già sapevi,
che il destino non ha padroni.
Dio che silenzio, fitte dolorose e cruente
trafiggono i miei sensi, non ho rimedi,
sono come una barca senza remi in un
oceano senza fine.
Si certo lasciarsi andare e
non udir voce di strane sirene
che attirano e ingannano,
ma pensar che il fato,
a me non attirò che strani
ed effimeri pensieri.
Giace inerme la mia volontà,
alla mercé di mistificanti figure,
oscure e tenebrose
nascoste nella selva buia
di una foresta senza anima.
Pregar i potenti santi e
affidarsi a Colui
che pose il suo martirio nelle mani
di uomini senza cuore,
al loro sbeffeggiante e
insulso accanirsi,
ma soffrir d’amor è
immolarsi ad un Dio pagano
e che non merita, non è sacra abnegazione
ma stupida follia di un cuor incapace di
intendere e di voler.
Amor mio non immolarmi
ad un funesto destino
di una solitaria fine,
dimmi che sono stato, fa nulla che non sarò più,
ma fa che io ascolti ancora una volta
la tua voce che tanto mi assilla, grazie ho avuto.
ottobre 11, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Io uomo nero, affamato,
ma sazio di speranze,
ho raccolto un brandello
di sabbia,sterile e infeconda
volevo portarla a te, ma tu esausto
non avresti compreso, il tuo poco
è il mio nulla, ti prego sii paziente,
se fuggo è perché il mondo è così,
chi aspetta e chi arriva,
io non sono mai arrivato,
fuggii dalla mia terra per fame e orrori,
ma il mare mi ha fermato, prima naufrago,
poi corpo senza vita, le mie palpebre
sono chiuse ma il mio cuore batte ancora,
ti prego perdona il disturbo,
adesso sono in cielo,
ed ho per mano tanti bimbi,
sono di colore ma son belli.
Sai dove sono non esistono bianchi, neri, gialli
solo anime sempre sorridenti e disponibili.
Ho comunque raggiunto la mia meta,
dovevo partire..qualunque fosse il mio approdo.
grazie amici, so che fin quando un solo
cuore batterà sul nostro triste mondo
la speranza vivrà sempre e comunque.
Pregherò per voi fratelli.
Ciao dal vostro uomo di colore.
ottobre 11, 2013 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Seguimi, mia Naiàde,
porgimi la mano
e senti la smania,
la furiosa onda
che inonda il silenzio
degli opprimenti autunni.
Lasciati condurre
sul verde ciglio,
dove le acque
dei tristi laghi
si agitano, brillando
per l’arrivo di piccole fate.
Raggiungimi, mia Naiàde,
nelle calde estati,
sui freschi prati
colmi di rugiada,
dove risuonano i fiori
per salutarti sontuosamente.
Siediti sui covoni d’oro
tra sorsi di grano,
e di papaveri
sii diadema,
la rossa gemma
per indulgenti farfalle.
Resta con me, Naiàde,
riscalda il cuore
quando il vento
seduce le foglie,
nel gorgo che s’apre
sulla mia terra che attende.
Ama il mio albero
esausto e sfiorito,
prendi la foglia
del ramo acceso
dall’onda di sangue
che ancora lo attraversa.
In te, Naiàde, riposino
i tenui germogli,
e, in primavera,
sia il tuo canto
un caldo richiamo
per i neri passeri spauriti.
11.10.2013 Ciro Sorrentino
ottobre 11, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Pensar che la vita è vita, vero,
ma che dir dell’amore?
Altro non è che un abito da
indossare nelle grandi occasioni,
ed io ignudo andai per i vasti
sentier di codesta vita sciocca e
superba, ove tutti menzionano
tale pomposa parola,
io non prestai attenzione a ciò,
poche volte ho pronunciato
frasi sconnesse come “Ti amo”o “Tesoro”
ma tu dolce donzella dal cuor tenero
e sempre in attesa di affetto, che doni
all’altrui essere? Nulla, solo vuoto
il cui sentore è udibile dal lontano e
pur vicino universo dell’anima.
Dimmi di più, ti amo ancora è vero,
ma il giusto è giusto, io soffro ma tu?
No vero? Che vuoi che sia la deriva se
non esiste l’oceano? Ma mi chiedo dov’è
colei che amai e sacrificai ogni cosa
in nome di tal essere, forte io fui, non
oso pensar che a nulla valse,
non può essere, maledetta vita.
Caddi e mi rialzai, che dir amor io,
tu vuoi il silenzio e silenzio sia,
non temere, non ingannai nessuno,
parole,solo parole furono dette,
ma che sia di monito a
colui che crede nella sua immortalità,
la solitudine è il peggior dei mali e
che vale se noi siamo i primi vili,
ingannevoli e tracotanti energumeni,
che nulla offriamo e tutto pretendiamo
da chi vuole solo carezze, addio amici,
siate forti, altri occhi osservano silenziosi
e nascosti nell’ombra, siate prudenti,
il loro destino vi appartiene.