ottobre 11, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Vorrei che la vita fosse usa e getta,
vorrei consumarne una parte
e poi stufo dire ad un amico
non mi piace… finisci tu.
Vorrei indossare i panni di
un super-eroe e mutare
l’ordine delle cose,
le bestie in umani e viceversa,
insomma, dai, un avvicendamento.
Vorrei, disse Bukowski, una donna
che “avesse l‘alito di salame, tacchi alti,
…un po’ grassa un po’ sbronza ….”
Vorrei, se io fossi donna, un uomo
non intelligente, che beva tanto,
avesse l’hobby del footing e
corresse tutto il giorno,
il sabato, ma solo il sabato,(che importa )
facesse la doccia, e
fa nulla che dopo pranzo
gli scappano…strani suoni dalla bocca o
altro, la notte russi pure…
che vuoi che sia.
Vorrei, visto che Dio ha creato l’amore
che almeno una volta all’anno
mi dicesse “ ti amo ”
mi portasse al cinema,
anche se poi si addormenta,
poi finalmente a casa, chiudere
in bellezza, iniziare…
sopratutto finire di dirci ” ti amo “
Tutto qui amici, forse,
a pensarci bene, meglio essere uomo.
ottobre 11, 2013 - Inserito Da Ana Valdeger - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore • Poesie sul Silenzio • Poesie sulla Vita
Lasciamo stare le mimose…,
di ben altre tinte
la vita si inorgoglisce.
È leggero il tocco di rosa
ma le sue verdi spine
aprono scie di rossi rivoli.
Ah, fatua immaginazione
l’amore coglie attimi
ma non può fuggire il dolore.
Così il fresco sorriso si spegne
e la realtà si riscopre
nella scia di misteriose ombre.
Presto il vento cala sui sogni
che restano come sospesi
tra le pallide parabole del tempo.
11/10/2013 Ana Valdeger
ottobre 10, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Credetti in te
con schiettezza e diffidenza,
mai tal immane errore commisi,
ed ora arroccato
nel più miserabile dei covi
strofino ferite e
asciugo lacrime.
Ebbi sentore di un cosi ingrato inganno,
ma il cuor si allettò e
non volle saper..
che tu sia maledetto,
ora pulsi sangue e null’altro e
non susciti che fitte dolorose.
Brandisco la bandiera bianca degli sconfitti,
manco giunse il coraggio
della sana rassegnazione,
solo un disadorno accartocciare e
lamentosi guaiti
come una bestia ferita e
destinata al sacrificio finale.
Aspetto ora solo di consumar
le piccole palline colorate
che nulla hanno di miracoloso,
solo silenzio,
tanta pace e qualche rossore
ai miei stanchi occhi
che altri non vedono che
un futuro già trascorso.
Il primo amor si nutre dell’eternità,
l’ultimo della morte,
poiché non resta tempo per i rimpianti,
spesso implorai un
breve sogno piuttosto che
un lungo incubo.
Che sarà di me?
cosi disse ella,
dimmi è io farò le risposi,
ma ormai è tardi
arriva il tramonto,
ed aspetterò a lungo il nuovo giorno,
e forse non arriverà mai.
TORNERO’
ottobre 10, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Lago strano e dormiente,
alberi ,frasche e rovi,
rivestono le tue sponde,
mille anfratti di verde,
con mille fronde di vari colori,
odor di menta e nere more,
strani frutti piccoli e rossi,
rendono superba e dolce
la suggestiva curiosa accozzaglia
di strane e profumate piante.
Impertinenti sorrisi adescano
il mio volto e le mie volontarie carezze
sfiorano le cime dei giovani rametti,
con le loro nuove foglie che mostrano
impazienti e orgogliose il loro verde
smeraldo tirate a lucido.
Il lago dai colori tenui e confusi,
ondeggia lento, come a dirigere un’opera
lirica i cui autori sono il vento e i suoi fruscii,
il coro gracidante e melodico
delle piccole rane,
il frastuono del rincorrersi degli uccelli,
i suoni accompagnano con indifferente
ed inconsapevole complicità i
ricordi di un tempo passato,
il delirio del mio primo amore, l’estasi,
i sogni, il dividersi, la gioia di ritrovarsi,
poi più nulla, solo silenzio e rimpianti.
I tristi baci e le ombre maligne sono
il ricordo perpetuo di un fatiscente passato,
sprazzi di luce e tenui carezze
sono gli inconsapevoli complici
di un amaro destino,
ma quello che ella mi donò sarà
il magro bottino di un sogno infranto.
I miei passi irruenti e frettolosi
spaventano le fragili farfalle
che si alzano in volo come
piccole stelle colorate disperdendosi
in tortuosi voli e impossibili traiettorie,
poi rassicurate mi sfiorano,
quasi a voler sussurare la loro gioia.
Intanto il grigio e a tratti azzurro lago
resta muto e dona acqua ai mille esseri
dalle diverse fattezze che
si abbeverano nelle sue acque,
fianco a fianco,
in una tacita e consenziente tregua.
Il Signore ha trasformato il nostro mondo,
ha permesso di alzarci, camminare con dignità,
eretti e consapevoli,
le sue ere, il freddo glaciale, il caldo torrido,
le meteoriti, ma l’orrido seme
del male resta immutato nei nostri cuori,
il perdono, l’amore, la riconoscenza,
forse saranno stelle cadenti che non
giungeranno mai sul nostro pianeta.
ottobre 9, 2013 - Inserito Da Feola Raffaele - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Che bella la natura, uomini aberranti
insulsi e pieni di sè sono come ostriche vuote
a cui è stato asportato il frutto prezioso,la perla,
chi lode la natura ha capacità evolutive gioiose
e tutt’altro che perfide.
Molti poeti o finti tali scrivono, scrivono,
ancora non si comprende cosa, sono esseri smarriti
il cui malcelato odore è percettibile attraverso
l’ignomia il vero scrittore di cuore ha come dono
l’onestà,solo costei lo immortala fra gli immortali.
Molti nascono frivoli e piccoli, fanno tenerezza,
poveri noi, poveri piccoli insignificanti uomini
il cuore e la riconoscenza fanno grandi gli uomini
gli insulsi svaniranno come neve al sole.