A LEI… LA FATA DEL SILENZIO
Vagavo per strade polverose
tra ruvidi ed inerti sassi
nel riarso manto
del morto fogliame.
Inanimati istanti
come crudeli vortici
involgevano ogni emozione
negli arabeschi del non senso.
Precipitavo nello spettrale abisso
sempre più in fondo
nell’antro della bestia
che tutto lacera.
Lì negli oscuri spazi
dove l’ultimo riverbero
si spegne sulle nude pareti
s’accese un’improvvisa fiammella.
Le ombre presto si dileguarono
e tra le intricate rocce
si irradiò una luce
fuori dal tempo.
…Di te vissi e ricordando piansi.
Ancora piango e vivo…
soffro e desidero…
…cerco un sorriso
per dare senso al mio domani.
13.06.2011 CIRO SORRENTINO
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