UN OBLIQUO CREPUSCOLO – dalla raccolta “AMORE ALLO SPECCHIO”
In questa notte
azzurro di luna
calda la brezza
fa ondulare
verdi e sinuose foglie.
Nuovo un frusciar d’ali
vince le folgori
che animose e rosse
hanno squarciato
ampiamente il tempo.
Tornano i sogni
di delicati pollini
per l’ape che dona
all’amato fiore
il suo splendente petto.
Velocemente nella balza
del vuoto orizzonte
cessa il vento
che ha preso la rondine
rimasta sola e senza nido.
Non più sferza
la tettoia dove l’uccello
ha appeso la corona
dei caldi rametti
nel suo cerchio d’amore.
Giovani foglie spuntano
sui rami lacerati
dalla gelida stretta
nell’estremo limite
dell’obliquo crepuscolo.
11.01.2014 Ciro Sorrentino
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Cinzia de Rosis Scrive:
“Tornano i sogni di delicati pollini per l’ape che dona
all’amato fiore il suo splendente petto”:
trovo questa strofa carica di delicata sensualità
Si avverte un trasporto che lega l’ape al fiore e viceversa, una relazione che fonde indissolubilmente i due termini dell’amore, un sentimento che il poeta ha “traslato” nella rappresentazione “bozzettistica” di una religiosità naturale e miracolistica insieme.
Con affetto e ammirazione,
Cinzia de Rosis