L’EMPITO DEGLI USIGNOLI
Bussai sfinito
alla tua porta
e come se mi conoscessi
con l’infinita dolcezza
del tuo cuore dicesti
-“Avanti!”
Ma ricevesti
un ospite che fluttuava
nell’aria gelida
e si disperava tanto
non potendo sfiorarti
sul divano dove riposavi.
Dall’alto del mio eterno volo
cercavo di atterrare
nella tua stanza
che scoprii risonante
dei miei fiumi di versi
scritti con l’empito degli usignoli.
Le tue floride dita
attraversarono il mio viso
e sentii vaporosa
un’armonia sconosciuta
tremante e sfuggente
come soffiata su fragile cristallo.
15.09.2013 Ciro Sorrentino
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