LE TUE FRESCHE ACQUE
Sostai a lungo
nelle balze dell’autunno,
tra le umili foglie
dei solitari rami,
mentre fioriva
l’incosciente frutto
d’un sogno infinito.
Il mio povero cuore
gioì nella calda stretta
delle tue bianche mani,
e l’acceso fulgore dei tuoi occhi
sciolse furiosamente
i tristi pensieri,
in rivoli d’eterea rugiada.
In Te accogliesti
la mia stanchezza,
i miei sogni, la mia vita,
e la strana tempesta
svanì lentamente,
nei dolci seni
del tuo prezioso lago.
Le tue fresche acque
giunsero al cielo,
stemperando ovunque
nuvole rosa,
per un vellutato tappeto,
sovrano custode
d’un freddo sogno d’amore.
22.08.2012 Ciro Sorrentino
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