settembre 28, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 1 Comment
Come la tua cometa va e viene, eterna ed ignota, illuminando gli universi con anelli di fulgida quiete, così gravito muto nel sonno dei tuoi sogni fatali. Voglio rimanere nel tuo mondo, avvolgermi nei neri flutti, immergermi nel silenzio del tuo vuoto – immane è la forza che illumina ogni arco d’orizzonte. […]
settembre 24, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 4 Comments
Ad ogni crepuscolo ascolto il vento e di giorno isso le vele cercando la rotta per la tua vagheggiata isola. Ma quanti veleni bevo: – lacrime di sirene stillate da alambicchi colmi di inganni e deliranti inquietudini -. Immane l’angoscia, la disarmonia si riversa in questo spazio dove solo il tuo Verbo […]
settembre 23, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 1 Comment
Non indugiare ancora nell’oscura palude dei pensieri che vanno nei sentimenti oltraggiati. Sciogliti dalle catene dei sottili ricordi che ti urtano nel fango dove aspettano viscidi i vermi. Seguimi, giovane anima, abbandona le zavorre – fardelli di piombo – e apri le ali di vivace farfalla. Allunga i tuoi passi, presto […]
settembre 23, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 0 Comments
Calde le brezze di una sciolta Estate mi seguono nella strana danza sulla vastità di foglie morte. Nell’improvviso tumulto che toglie il respiro vaga la mia anima con passo affannoso nello scompiglio dei fiori. Ormai sfinito attendo l’inverno e il ghiaccio che sulla roccia cade come la neve sul cuore. Niente […]
settembre 21, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 0 Comments
Sono svaniti i dogmi tra sassi vestiti di bianchi mantelli che oscurano falsa ed oscura la via. Fuggono i ricordi in bolle di respiro che scoppiano nel lento rintocco delle campane dolenti. I giorni e le notti hanno il colore della livida ruggine sul freddo metallo di un cavallo sfinito. Sprofondano […]
settembre 21, 2014 - Posted by Ciro Sorrentino- 0 Comments
Quando partisti la stazione rimase deserta, nella vana attesa del mio treno in ritardo. Non potesti lasciarmi il bacio, ed ora di Te mi resta solo il Verbo, che amo nella penosa Stasi. Eppure, la tua dipartita trasformò la pietra in campi alberati, per le pie colombe che dispensano sacri gli ulivi. […]