OLTRE I SULFUREI VELI dalla raccolta “A Sylvia Plath”

 Prima di ogni risveglio  incontro la tua anima  nella sfumata terra dei dispersi.    Ti vedo nelle trasparenze   prima che la mente  torni a girare come un disco.    Nel balenante buio di Sfinge  ti stringo la mano  sento il palpito del tuo essere.    Echeggia l’infinito abisso  fantasmatico oracolo  dell’incredibile rivelazione.   Così il […]



SUI VIALI IMPOSSIBILI… dalla raccolta “la costellazione di Cariano”

Un vuoto… – poi il tutto, l’universo si è riempito del Tuo essere, il sorriso è rimbalzato sulle nostre labbra dipingendo d’altro rosa i fianchi agli uccelli corvini.   …Bagliori inconfessati si sono accesi fulminei, purpurei i coralli sono germogliati risuonando nel deserto della vastità bruciata, come gioielli in un forziere.   Lungamente ho fissato […]



SOGNO DI UNA NOTTE D’ESTATE dalla raccolta “la costellazione di Cariano”

Notte insonne, notte di Luna, amo il silenzio, le immobili foglie che riparano il sonno agli uccelli.   Nel vuoto pieno che mi sovrasta cerco una scia, la fulminea meteora che accarezzi il mio desiderio.   Come navi sperdute, piccole le nuvole si dissolvono, solo una avanza con le sue iridescenti, bianche vele.   Sale […]



OLTRE I SULFUREI VELI

Prima di ogni risveglio incontro la tua anima nella sfumata terra dei dispersi.   Ti vedo nelle trasparenze  prima che la mente torni a girare come un disco.   Nel balenante buio di Sfinge ti stringo la mano sento il palpito del tuo essere.   Echeggia l’infinito abisso fantasmatico oracolo dell’incredibile rivelazione.   Così il […]



NELL’AFOSO INVERNO dalla raccolta “La costellazione di Cariano”

Vado in giro cercando, inseguo nei bricioli un lieve respiro, gli occhi del tuo cielo che vedono la mia anima.   I miei passi d’inverno mi piegano nei boschi, e come il giorno muoio sui persi declivi, tra nastri di cupo corvino.   Da lontano giungono profondi i lamenti, nelle onde che suonano come morsa […]



LA MUTA DISTANZA dalla raccolta “A Sylvia Plath”

Cercavi un soffio, e al cielo volgesti il viso segnato dal pianto.   Innocente, pesante la vita ti sorprese e balzasti avanti.   Tu inseguivi la muta distanza che le ombre rendono immensa.   Anch’io vado e verso il mio canto come il cigno che attende la morte.   Ciro Sorrentino 11.05.2014