aprile 25, 2011 - Inserito Da giamacista - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Amore
Dolce brunetta
dalle lisce gambe
dimenticami prima
dell’alba
perché col buio
posso sfiorare i tuoi desideri
appena accesi,
verrò ad accarezzarti
io ti sto cercando
ti cerco nel tempo, nei giorni, nello spazio.
Nella mattina d’agosto
fa un gran caldo nel paese
verrò a togliere i tuoi vestiti
bagnati
dolce bruna dal sorriso
melanconico
mi mancano le tue labbra
ardenti
sulla fiamma del mio
desiderio.
aprile 25, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Infame vita che illudi
donando sogni
a cosa volgi il tuo fine?
Perché imprimi
nel corpo e nell’essere
emozioni d’amore che poi stravolgi?
Quale senso nascondi
negli oscuri meandri
del tuo illogico scivolare
verso il tragico nulla?
Incalzano le domande
le stesse di sempre
che restano senza risposte
e non c’è tregua alcuna
per noi che vediamo avvicinarsi
il tremendo bivio
che ci dividerà per sempre
moltiplicando a dismisura
le assurde distanze
del nostro impossibile amore.
Come due veloci vascelli
un dì salpammo sicuri
verso il mare delle emozioni
veleggiando entusiasti
pronti all’ignoto
credendo e sperando
che alla fine del viaggio
ad attenderci lieto
ci fosse davvero
un porto tranquillo.
Abbiamo solcato
le onde spumose
correnti avverse
vincendo le forze ostili
gli occhi indiscreti e gelosi
che invidiavano
il nostro appassionato confronto
il lieto rincorrersi
per stringerci nel volo
d’una struggente traversata.
Ci siamo ritrovati
su spiagge dorate
illuminate dal sole
tra anse e scogliere
vincendo il freddo spietato
il silenzioso buio
quando anche la luna
s’appartava quieta
e ciascuno cercava il riposo
cedendo al suo sonno.
Insieme abbiamo trovato
una rotta diversa
quella dei dolci sorrisi
degli sguardi furtivi
delle parole non dette
e ci siamo amati
nello spazio magico
intimo e segreto
della più limpida intesa
l’amore appena sussurrato
nella leggiadria di un saluto.
Ma ora lo scalo
ci attende e reclama
il suo carico atteso
e per adempiere l’obbligo
ancorata la nave
sbarchiamo esitanti
e camminiamo smarriti
sul deserto molo
circondati dall’aria densa e fumosa
di uno sconosciuto e squallido mondo.
Siamo soli
nella morsa di questa realtà
fredda e oscura astuzia
che si rimira nella sua forma
l’assurda logica del tempo
che fissa la vita
girando a suo piacimento
le nostre che da questo porto
andranno verso opposti luoghi
dove altri attendono il nostro arrivo.
Quando tutto sarà compiuto
resterà l’irrimediabile vertigine
del nostro impossibile amore
e di esso la tremolante immagine
appena riflessa
da una goccia di sale
che lentamente evapora
lasciando soltanto
miseri e bianchi cristalli
di consunta polvere.
Siamo soli
naufraghi di noi stessi
vittime della crudele fortuna
l’oscura sfinge
che ha effigiato una storia
strappando dal libro
le ultime pagine
quelle attese d’un bacio
rubato alla realtà
delle nostre banali esistenze.
L’inconcludenza rimane lo specchio
di così tanto soffrire
e smorza a tratti il dolore
nell’inganno e nell’artificio forzato
il più triste e penoso
quello della scoperta illusione
che paventa una terra promessa
quando invece inatteso
si apre un baratro
che dissipa tutto.
Raccolgo le mie ultime lacrime
le guardo stordito
mentre fatalmente
evaporano nell’infinito vuoto
lì nell’immenso strappo del cielo
dove formeranno
nuove coltri di nuvole
che presto si svuoteranno
e redimeranno l’immenso
riversando altra amarezza
su questa misera e buia esistenza.
25.04.2011 CIRO SORRENTINO
aprile 23, 2011 - Inserito Da nadia salvatore - 1 Commento
Post Categoria: Poesie D'Amore
PICCOLI, TENERISSIMI, INCERTI, GOFFI,
IN PUNTA, LORO I PIEDI
ENTRANO LIBERI E INCOSCIENTI,
NELLA VITA.
STUPORE!!!
PERCHE’ CI INFILANO IN QUELLE CHE CHIAMANO SCARPE?
STRETTE, LUNGHE,
MA QUANTE NE CAMBIEREMO,
GRIFFATE, CLASSICHE, DESIDERATE,
RUBATE,
PORTANO IL PESO DELLA NOSTRA VITA.
POVERO, SCARPE BUCATE,
RICCO, RICERCATE.
MA LA SUOLA E’ SEMPRE
LA STESSA: SPORCA.
QUANTE CORSE SENZA META,
LANCIATE CONTRO,
UN AMICO TRADITO,
UN AMORE FINITO.
ED ECCOCI TUTTI IN FILA,
CON LE NOSTRE SCARPE IN MANO.
E’ ORA DI RICONSEGNARLE,
MA SIAMO FELICI,
NON CI SERVAN O PIU’
ORA POSSIAMO VOLARE.
Nadia Salvatore.
aprile 23, 2011 - Inserito Da carmelo - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie Dark • Poesie sulla Vita • Poesie Tristi
Molto bello il tuo sguardo da vittima
quando vittima non lo sei affatto ,
forse questo lo fai per non doverti
prendere la briga di pensare agli altri ,
perchè lo sai che gli altri vincerebbero
il confronto della tua falsità ,
perchè lo sai che gli altri
non sono come te .
Lo sai cosa vogliono gli altri ?
E tu lo sai cosa vuoi ?
forse che tu e gli altri
non cercate la stessa cosa ?
La vita è avara per tutti e
tu fingi un amore che non possiedi ,
un cuore che non ha più battiti ,
non irritarti quando gli altri
te lo fanno notare ,
tu dici di avere un’ anima ,
ma gli occhi tuoi non brillano di lacrime
se vedono il dolore che dai a chi ti vuole bene .
Se tu non vedi sl di là del tuo naso
gli altri riescono a vedere quello
che tu fingi di essere ,
non hai sogni ne desideri ,
i tuoi oscuri orizzonti sono solo nuvole nere ,
e gli altri che ti conoscono non riescono a capire
perchè ti comporti in questo strano modo ,
tu lo sai che la vita non può sempre regalare sorrisi ,
ma se tu ti ricchiudi nel tuo assurdo mutismo
non è colpa degli altri ,
gli altri non hanno false ipocrisie ,
non hanno falsi arcobaleni
senza niente che sia vano e vuoto ,
gli altri hanno sorrisi , amore ,
lacrime e sensazioni di vivere la vita ,
e tu ?
Cosa dai in cambio di una parola d’ amore ?
Niente , e niente resterai per gli altri
che tu hai abbandonato nel disprezzo ,
il tuo sguardo da vitima ora è soltanto
una maschera di fango che la pioggia
delle tue lacrime non riesce piu’ a pulire ….
carmelo ferre’..16/04/2011
aprile 21, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
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Uno ad uno appassiscono
i germogli della speranza
deposta vita
di un amore non vissuto.
Prova il sole a donare più luce
ma il ramo
è ormai spezzato
e non disseta nessuna gemma.
Si perde all’orizzonte
il sordo lamento
del solitario e deserto cuore
inorridito albero vivente.
Spettrali ombre
si allungano sul prato
dove un cavallo
rimane sfinito e stanco.
Altri galoppano
verso freschi orizzonti
ma lui sfiancato
attende l’oblio.
Prova a rialzarsi
si scuote dolente
ma il peso degli anni
lo schiaccia sul campo.
S’arrende il possente animale
maestoso destriero
pronto alla corsa
sempre e comunque.
Ora attende in silenzio
nel freddo che avanza
gelando il suo sangue
d’orrido nero.
E lui che dell’amore
era vissuto
cede alla vita
chinando il nobile crine.
21.04.2011 CIRO SORRENTINO
aprile 21, 2011 - Inserito Da Ciro Sorrentino - 0 Commenti
Post Categoria: Poesie D'Autore • poesie personali • Poesie sulla Vita • Poesie Varie
Nella zona franca della vita
spettri d’emozioni e parole
si ravvolgono come coriandoli
precipitando scoloriti
sulla fredda terra.
Sono frantumi solitari e perduti
d’astratta ebbrezza
rapidamente centrifugati
dall’orrido passo
della dilagante indifferenza.
Provo a ricomporre
gli ultimi e delicati ritagli
in nastri colorati
per rilanciarli in aria
e provare ancora a sorridere.
Ma all’eterea ed attesa pioggia
delicato e leggero fruscio
di roteanti coriandoli
succede un greve e svelto diluvio
che si consuma nell’attimo.
Un brusco e tagliente freddo
s’insinua e raggela
l’esausto e dimesso cuore
irrigidendo per sempre
finanche l’immaginazione.
Ormai la deserta via
è un fiume d’impregnate carte
le scomposte promesse
che svaniscono nella gelida acqua
di uno sconfinato oceano.
Infierisce la bufera
quando una inesorabile folgore
scheggia e infiamma
anche l’ombroso albero
che aveva udito i nostri sogni.
Subito un frastornante silenzio
si propaga impassibile
nell’imperante buio
sconvolgendo per sempre
l’ultimo pensiero d’amore a lei.
21.04.2011 CIRO SORRENTINO