COMPAGNA .

Dolcemente mi trascino verso l’ inverno
il manto di sottile tristezza dell’ autunno ,
con il fardello di ricordi rincorro la vita ,
tra filari d’ alberi in agonia aspetto te .
Compagna , tu che hai visto lacrime
trasformate in lame dì acciaio
ricordi il mio sorriso ? .
Rammenti chi pose l’ amore del mio cuore
al livello di chi non era  nussuno ? .
L’ amore rinnega l’ uomo
ma provoca la morte dell’ anima
distruggendo l’ ancora di salvezza totale .
Compagna , il tuo sangue e’ caldo ed
i miei ricordi stanno bruciando
per sterilizzare le bende che
copriranno per sempre le tue ferite d’ amore  .
Compagna , ricordi l’amore che ti diedi ,
hai ragione , meglio dimenticare tutto ,
anche il mio sorriso ,
ma non dimenticarti di me ,
le mie labbra si schiudono a nuovi sorrisi ,
forse meno affascinanti ,ma certi piu’ sinceri ,
compagna , tra alberi spogli rincorro
la tua pallida ombra che evanescente
si nasconde in questo freddo vento d’ inverno ……
  carmelo  ferre’…….30/10/2010



SOGNANTI RESPIRI

 Nella luce di un nuovo giorno,

un tremulo soffio

fende

l’inquietante silenzio,

e le oppresse speranze

rifioriscono

in un limpido e gioioso ricordo.

 

Davvero l’ambito sogno

infiamma

questo presente,

e il rinnovato pensiero

s’innalza

verso altri orizzonti,

in un fregiato volo d’amore…

 

…Tra impalpabili fili d’oro

si ode

una carezzevole voce,

mentre rare note

accordano

 una benevola illusione.

 

Lievi e delicate pitture

rivelano

dichiarate emozioni,

e l’intenso passato

s’inebria

di nuove e piacevoli visioni.

 

Adesso il sereno destino

libera

uno scintillante riflesso,

e l’accesa memoria

colma

l’inconsistente nulla.

 

12.12.2010 Ciro Sorrentino  



tempo d’amore

Mi muovo

Verso la soave musica

Del tuo corpo.

Mesi,anni  irraggiungibili

Come cime di montagne lontane

Dal confine dei due mondi

Che  divide.

Supereremo lo spazio più esteso

Il tuo amore è come corde che legano la mia carne

Il mio destino è un arco nella fossa quieta della penombra

Dubbi atroci nella voce della sopravvivenza

Nido del falco dove il nostro amore rinasce

Dal misticismo  dalla volontà  dalla coscienza

Dei nostri corpi

Dal segreto della sfinge.

Noi siamo anime perdute nel labirinto esteso della muraglia.

Federico Marino



AMORE !!!!!

Tu non sai , amore ,
quando sia grande
questo mio sentimento
che provo per te ,
ne’ puoi accorgerti
del fremito del mio cuore
che tenuamente e’ avido
di felicita’ immensa .
Sono qui vicino a te
ogni giorno che passa
perche’ tu sei parte ormai
della mia vita ,
la tua immagine da tempo
fa parte dei miei occhi
perche’ oggi come ieri
i tuoi sogni sono
i miei sogni di domani ,
il tuo dolore e’ il mio
che nel silenzio cancello
dal tuo volto rigato .
Piccolo e dolce amore mio
svegliati , sono qui che ti parlo ,
che t iguardo e accarezzo
la tua pelle profumata ,
sono io che ti chiedo
ancora amore dai tuoi baci .
   carmelo  ferre’……..02/09/2007



LA STANZA DEI RICORDI

 Nella quiete di una dimenticata sala

echeggia

una melodia di tempi andati,

e le perdute memorie

riaffiorano

come intarsi di un caro mosaico.

 

Da un iridescente altrove

giungono

fluttuanti ed armoniose note,

ma gli avvolgenti ritmi

si perdono

nell’istante del dissolto incanto.

 

Ora un rivolo di silenziose lacrime

scopre

l’inconsistente realtà,

mentre un  lento ed avverso sipario

oscura

il desolato pensiero.

 

Anche l’ultimo delicato ricordo

s’infrange,

fragile e riarso cristallo,

e il perduto attimo

rovina

nel quotidiano tedio.

 

E se il temuto nulla

osteggia

il presente abbandono,

solo le vissute emozioni

volano

oltre l’asfissiante oblio.

 

09.12.2010 Ciro Sorrentino



Mia

Ho coniato e cesellato.
Ho inciso e trovato.

Ho soffiato e avvolto.
Ho toccato e ascoltato.

Non sogno una vita.
Ho questa.

Incenso e luci soffuse.
Iris e musica.

Parole e vissuto.
Anima e creta.

Perché non penso nemmeno
dove mi porterà.

Penso con chi, viaggerò.
Ora, domani, sempre o mai.

Per la prima volta mi volto e
vedo impronte nella spiaggia infinita del passato.

Vedo i luoghi distintamente ove mi sono fermato.
A dissetarmi, a riposarmi, a soffrire, a dimenticare.

E ora so, non solo dove sono stato.
(Scelte e delusioni, tutte vi ringrazio.)

Comprendo finalmente il senso di
dove mi hanno condotto.

Esattamente dove sono ora.
Tra i tuoi discorsi, tra i miei e i tuoi occhi cobalto e verde.

Perché quando il Vento si cheta e posa.
Lo fa davvero.

Quando e chi; pochi lo videro.
Il vento, percepibile.

Il vento che non sfugge tra le dita e muove capelli.
Con abili parole, e movenze silenti.

Non con te.
Per quello che sei, nella realtà che sei.

Sono fortunato, credetemi.
Come pochi e nessuno.

Io ho solo, tutto.
Io sono, ogni cosa.

Ogni persona.
Ogni città e una famiglia.

E quando morirò, avrò vissuto.
Oggi, e di domani m’interesso, ma non preoccupo.

Perché l’eternità e il senso che può avere.
E fatta di questi giorni.

Di questi giorni, e di lettere lasciate in casa.
Fiori e un centesimo.

E, no, non sono sazio, non potrò mai esserlo.
E nemmeno innamorato.

Amo.

Ti amo, mia.

25marzo2010

Martin

http://www.me-martin.net/blog/lang-it/martin/327-mia.html