ARIDA QUIETE

 L’assurdo dissenso della vita,

ora pericoloso mutismo,

segna

la rigida alterazione

dei permanenti ossimori.

 

Ombre di vago e occulto vuoto,

rapide e immense vertigini,

fissano

prolungati istanti

d’estenuante immobilità.

 

L’enorme e denso silenzio,

sterile e bloccata parola

genera

aguzza inquietudine,

muta e penosa cesura.

 

Nell’inerte e stridente attimo,

misere e fiacche stille

svaporano

con l’incerto passo

del pensiero sgomento.

 

E nel greve crepuscolo,

l’avversa evenienza

dissolve

l’estremo sorriso

in pallida e livida smorfia.

 

 27.11.2010 Ciro Sorrentino  



SENZA REPLICA

 

Nel silenzioso buio della notte

l’inafferrabile evanescenza

scopre

la discordante frammentarietà

di un impossibile fantasticare.

 

Effimera e transitoria vita,

inaspettatamente stravolte tinte

percorrono

sterili e aridi sentieri

di un orizzonte senza speranza.

 

Tra l’assenso e il diniego

i vacillanti pensieri

sprofondano

nell’impercettibile dirupo

di un impietoso nulla.

 

Anche l’ultima e preziosa memoria

di un amabile e tenue sorriso

sprofonda

nell’oppressiva prostrazione

di una caleidoscopica pena.

 

Nel vano e lacerante ossimoro

una tenebrosa luce

trapassa

l’estrema speranza

di un lieto e certo destino.

 

 25.11.2010 Ciro Sorrentino 



FAVOLE ,SOLO FAVOLE !!! .

Il frizzante sole d’ autunno
mi riporta indietro negli anni ,
ai tempi dei miei giochi di bambino
vissuti nelle incantevole favole ,
ma ora sono grande e
il mondo in cui vivo non ha piu’ favole
da raccontare ai bambini soli e
abbandonati a se stessi .
Io , ritorno indietro nel mio tempo
di bambino pieno di favole ,
prendero’ gli occhi di biancaneve
per sacrificarli sull’ altare di sguardi
di bambini che non hanno piu’
favole con cui sognare .
Voglio portare la mia fantasia
per mostrare al mondo
come i bambini di periferia vivono
con i loro sorrisi al racconto
di favole incantate intrisi di
meravigliosi sogni fantastici…!!!
Si , mi piacerebbe portare tutto il mondo
a vedere il paese delle meraviglie
dove tutti i bambini neri e bianchi
giocano a fare un girotondo di sorrisi
scrivendo su bianche nuvole
nuove favole da raccontare …!!
Amico mio , non guardarmi in quel modo ,
per favore , dimentica l’ odio che arde il tuo cuore
e abbandoni il fucile che impugni ,
vivi la vita con un sorriso e doni
a tuo fratello una favola di speranza ,
vedrai il tempo passera’ e
un giorno il sorriso di un bambino
ti donera’ gioia e conforto .
Lo so’ , adesso la tua giovine vita
va in rovina tra violenza e disperazione ,
ma domani i tempi dell’ odio rotoleranno via
come neve al sole che si sciogli così
resterai completamente nudo
con la tua voglia di vivere libero ,
e non potranno piu’ strapparti
dai tuoi occhi la fantasia di favole
che solo per te sono solo favole
che forse un giorno racconterai
ai tuoi figli lasciando che una lacrima
di felicita’ ti bagna dolcemente
quella pelle nera piu’ del carbone …!
Il tramonto di un sole pallido
di meta’ autunno mi riporta
al presente di una realta’ distorta
senza piu’ favole da racontare
ai bambini dell’ africa che muore ….!!!!!

::::PER TUTTI QUEI BAMBINI CHE NEL TERZO
MONDO MUIONO SENZA UNA FAVOLA DI SPERANZA  :::
   CARMELO  FERRE’…./=07/10/2009



AMABILE ILLUSIONE

Nello scintillante limite

di un impossibile sogno,

svanisce

l’incontenibile oblio

delle apparenti distanze.

 

La smisurata vertigine,

con inattesi bagliori,

ricompone

i logoranti strappi

del dissimulato nulla.

 

In quello stesso istante,

la rifiorita fantasia

colora

 la spenta realtà,

nelle tinte dei riposti ricordi.

 

Oltre le seducenti malie

delle dissimulate visioni,

 fugge,

l’ultima speranza,

l’avverso specchio della vita.

 

Rapide ed intatte memorie,

di proteiformi frenesie,

sublimano

immediate ebbrezze,

sull’erto sentiero della vita.

 

 23.11.2010 Ciro Sorrentino 



Spoliazioni e disvoleri

Quanto dovrò attendere il fatidico giorno
quando potrò imbarcarmi per l’aldilà e salutare
tirare il fiato e portarmi lontano
dal nulla ultimo che censisco vivendo?
Se vi sia una sub o sovra esistenza
se starò poi meglio o peggio chi può saperlo.
Or che l’anima non esulta e più non batte le mani
vorrei partire in fretta ma da me non dipende
ci sono imperscrutabili voleri che decidono
e se anche mi inginocchiassi a un Soprintendente
non riceverei di certo alcuna anticipazione di favore.
Inutile presenza, nel mucchio qui che ci sto a fare
vagabondo corpo oramai quasi incorporeo
in sedimentazione di speranze e di illusioni!
Che cessato l’inganno di essere e apparire
dopo qualche ventata di anni a polvere si retroceda
è un fatto risaputo e ne siamo tutti informati.
Si corre e ci si inerpica per tante scale
invaghiti di vano, affannati poi
– è noto- dopo l’ultimo estremo gradino
un vuoto spaventoso sotto i piedi.
Che più può spuntare da un orizzonte
che non raggia scurisce e incupisce?
L’improbabile e il probabile avverabile
più non si agogna, niente ci incita
se il marchingegno che riavvia i sogni
è troppo usurato e un sostituto è irreperibile;
finito il tabacco e le cartine
non vi è più nulla da fumare:
nel portacenere annerito restano
solo bruciacchiature e cicche incarbonite.
E’ assai chiaro! Non vi sono stati confusionali
o sedicenti errori di interpretazione:
il tutto immaginato, che più non si contatta,
è una sostanza sbriciolata: ne siamo consapevoli!
Infastiditi, appena borbottiamo
per l’attesa esasperante di venire
dalla lista dei viventi scancellati
e sbuffiamo si per dover ancora fruire
di un respiro a tempo indeterminato..
La spoliazione – l’avvertiamo- è ancora in atto
muti e in silenzio, senza lagno, languenti
volenti o dolenti attendiamo che si concluda:
al culmine, insaccati in un legno, finalmente
raggiungeremo quel totale niente che siamo.



INCANTESIMO

 Laddove un sereno tramonto

delimita

il lontano orizzonte,

attenuando

il prossimo buio,

variopinti corpuscoli celesti

rischiarano

l’indistinta e nera percezione.

 

Davanti imminenti e nuovi incanti

inducono

fervidi ed attraenti sogni,

e il prodigioso effetto,

orientando

sorprendenti e trasognate attese,

eccede

nel desiderio della divina fata.

 

Realmente presagite e rare forme

ispirano

tranquilli ed amabili piaceri,

mentre luminosi e maestosi segni,

interponendo

 trionfali e risonanti ritmi,

preannunciano

la visita della mirabile dea.

 

Repentine ed odorose brezze 

ne rincorrono

le delicate e candide movenze,

finché i delicati gesti,

vantando

i lineamenti della somma interezza,

magnificano

una dorata ed argentina realtà.

 

Adesso fragranti e vivaci profumi

sciolgono

la vincolante e crepuscolare ombra,

e l’immensa distesa,

accennando

silenziose e fluenti onde,

accoglie

 nella sua amabile e sinuosa calma.

 

Graziosamente la sublime fanciulla

giunge

all’indulgente spiaggia,

e delineando

premurosi accenni,

nella corposità di dichiarate parole,

infiamma

il quotidiano tempo.

 

Davvero l’eco dei tremolii notturni

accende

un celeste ed esaltante entusiasmo,

mentre incredibili e rapidi bagliori, 

varcando

gli anonimi spazi,

scoprono

un arco di fiammanti colori.

 

Il fragore di un ultimo flutto

agevola

l’abbraccio nell’inconsueto luogo,

mentre un misterioso riflesso,

suscitando

impareggiabili seduzioni,

asseconda

l’appassionato ed atteso bacio!   

 

 21.11.2010 Ciro Sorrentino