ALLA RICERCA DI DIO .
COME UN ZINGARO LIBERO
PER I SENTIERI DEL MONDO
ME NE ANDAI ALLA RICERCA
DI UN QUALCUNO O DI UN
QUALCOSA CHE NON AVEVO
TROVATO MAI .
A MILLE PERSONE CHE INCONTRAVO
DOMANDAVO COS’ E’ LA MORTE ,
UNA VECCHIETTA MI RISPOSE ::
LA PACE DEL CORPO E DELL’ ANIMA ::
ALTRE PERSONE MI RISPOSERO ::
IL TERRORE DEL NON RITORNO ::
AD ALCUNI GIOVANE DONNE
CHIESI COS’ ERA L’ AMORE ,
MI RISPOSERO :: UN PASSATEMPO
MISCHIATO A UN FOLLE SENTIMENTO ::
AD UNA RAGAZZA VESTITA DI ROSE
RIVOLSI LA STESSA DOMANDA ,
ED ELLA MI RISPOSE CON IL SORRISO
SULLE LABBRA ::UN PAIO DI OCCHI
AZZURRI CHE TI GUARDANO ,
CHE TI AIUTANO A GUARDARE
SERENAMENTE ED A SORRIDERE
AL MONDO E ALL’ AMORE ,
PERCHE’ ESSERE FELICI NON VUOL DIRE
AVERE IL MONDO CHE TI SORRIDE
MA SORRIDERE AL MONDO CON AMORE ::
AD UNA MADRE DOMANDAI
COS’ E’ LA VITA ?
ELLA GUARDANDO IL SUO PICCOLO MI RISPOSE ::
L’ AMORE E’ IL SUO FRUTTO ,
IL CUORE E’ LA SPERANZA E DIO E’ LA VITA ::
ED ECCO CHE TORNAI ALLA REALTA’
DEL MIO STATO D’ ANIMO ,
CAPII’ CHE IL MIO LUNGO VIAGGIO
ERA FINITO , AVEVO TROVATO
QUELLA COSA A CUI TANTO CERCAVO .
LA SPIGAZIONE DELLE COSE
FONDAMENTALI DELLA MIA ESISTENZA ,
E FRA LE RISPOSTE ALLE MIE DOMANDE
HO RITROVATO QUELLO CHE AVEVO
DIMENTICATO NEI MIEI PENSIERI :: DIO ::
CARMELO FERRE’ …30/11/1975 .
SCONOSCIUTI UNIVERSI
Vado alienato
nella desolata vita,
e, fuggendo
intricati pensieri,
aderisco
all’incantevole sogno.
Un prodigioso impeto
inebria
le sopite emozioni,
trascinando
il frenetico tempo
tra piacevoli e silenziosi sospiri.
Fantasie d’immenso stupore,
creano fantastiche armonie,
placando
l’ansiosa attesa
nella dolce visione.
Echeggianti e flessuose forme
rischiarano
l’intima speranza,
trasfigurando
le predizioni
per sublimi trasmutazioni.
In una libera e ridente danza
due anime
si stemperano,
superando
le distese
dell’infinito cosmo.
E, fugate
tutte le fittizie illusioni,
splende,
nell’incredibile accesso,
la suprema aurora dell’oltre,
unica apoteosi dell’amore.
08.11.2010 Ciro Sorrentino
Fammi prigioniera
Due parole l’incanto del tormento,
straniera del male la sua luce.
Tu andasti via,
imprigionando di antico sapore
l’umiltà.
Dolore è il tempo che
arde il prato del cuore.
Ascoltami,
s’inseguono i vuoti delle carezze,
le lacrime ardenti,
la fiamma del momento,
nelle notti stellate
in ricordo dei tuoi baci.
Io non amo più.!
Non amo più la notte,
l’inverno, il vento,
non amo più l’illusione…
fiume di carezze
ora è il sapore del diluvio,
nell’ombra di fantasma
di lucciole nella sera inoltrata.
Fammi prigioniera tra le tue braccia
ancora una volta,
animata da sogni
di un nuovo plenilunio
e magico presente
di un“ti amo” timbrato nella mente.
Per Te il suono del mio cuore.
Con le rondini và via,
l’eco delle tue risa.
L’incantesimo del cielo
mi parla di un volto
profumato da stille d’amore.
Se potessi amare
il silenzio dei sogni,
allora i fantasmi
rotolerebbero da me,
per donarti ancora un fiore.
Luna, il suo splendore,
raccolto un giorno,
tra frammenti riposti
nel verde giardino,
di un vespro passato.
Sogno d’amore il Tuo per noi,
crudele vendetta,
il nostro per TE.
Come stai lì,
tra le stelle di luce,
al confine del tramonto.
Io qui, senza Te
non vedo più
pensieri d’amore.
Scusami.
ma nel mio regno, accordo
note stonate, e
sciolgo verità nei pensieri
di TE in fuga, da me.
Dove Sei, mio Signore!
Per Te… il suono del mio cuore,
unico dono d’amore.