Mia
Ho coniato e cesellato.
Ho inciso e trovato.
Ho soffiato e avvolto.
Ho toccato e ascoltato.
Non sogno una vita.
Ho questa.
Incenso e luci soffuse.
Iris e musica.
Parole e vissuto.
Anima e creta.
Perché non penso nemmeno
dove mi porterà.
Penso con chi, viaggerò.
Ora, domani, sempre o mai.
Per la prima volta mi volto e
vedo impronte nella spiaggia infinita del passato.
Vedo i luoghi distintamente ove mi sono fermato.
A dissetarmi, a riposarmi, a soffrire, a dimenticare.
E ora so, non solo dove sono stato.
(Scelte e delusioni, tutte vi ringrazio.)
Comprendo finalmente il senso di
dove mi hanno condotto.
Esattamente dove sono ora.
Tra i tuoi discorsi, tra i miei e i tuoi occhi cobalto e verde.
Perché quando il Vento si cheta e posa.
Lo fa davvero.
Quando e chi; pochi lo videro.
Il vento, percepibile.
Il vento che non sfugge tra le dita e muove capelli.
Con abili parole, e movenze silenti.
Non con te.
Per quello che sei, nella realtà che sei.
Sono fortunato, credetemi.
Come pochi e nessuno.
Io ho solo, tutto.
Io sono, ogni cosa.
Ogni persona.
Ogni città e una famiglia.
E quando morirò, avrò vissuto.
Oggi, e di domani m’interesso, ma non preoccupo.
Perché l’eternità e il senso che può avere.
E fatta di questi giorni.
Di questi giorni, e di lettere lasciate in casa.
Fiori e un centesimo.
E, no, non sono sazio, non potrò mai esserlo.
E nemmeno innamorato.
Amo.
Ti amo, mia.
25marzo2010
Martin
http://www.me-martin.net/blog/lang-it/martin/327-mia.html